Ektenia

L'Ektenia (dal greco: ἐκτένεια/ekténeia) è una preghiera di richiesta nella Divina Liturgia di rito bizantino, adottata dalla Chiesa ortodossa e da quindici Chiese sui iuris nell'ambito della Chiesa cattolica. In greco a questo termine viene preferito συναπτή/synaptê, ma ektenia è il termine utilizzato preferentemente in slavo ecclesiastico (ектенїѧ/ektenija).

L'ektenia è generalmente intonata da un diacono e si svolge in forma responsoriale con il coro. A conclusione di ogni invocazione, il diacono solleva il lembo del suo orarion per dare ai fedeli un segnale di elevare i loro cuori e le loro voci in preghiera. In assenza di un diacono, l'ektenia può essere intonata da un presbitero; tuttavia alcune ektenie, come quelle usate nel sacramento dell'ordine di un presbitero o di un vescovo sono riservate ad un presbitero. Spesso, durante l'ektenia il sacerdote recita una preghiera in silenzio mentre è in piedi dinanzi all'altare; in assenza del diacono, il coro alla fine dell'ektenia rimane in silenzio per concedere al sacerdote il tempo per recitare l'orazione. L'ultima invocazione di un'ektenia spesso consiste in una preghiera di lode indirizzata alla Madre di Dio (Theotókos). Dopo l'ultima invocazione, il sacerdote pronuncia un'ecphonesis, riassumendo le invocazioni dei fedeli, e conclude con una dossologia indirizzata alla Santissima Trinità.

In assenza del sacerdote, le ektenie non vengono recitate e un lettore le sostituisce ripetendo tre, dodici o quaranta volte le parole "Signore, abbi pietà di noi" (equivalenti al latino: Domine, miserere nobis).


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