I martolos[1][2] o martolosi[3][4] erano una forza di sicurezza interna dell'Impero ottomano, presente nei Balcani (Rumelia) e principalmente attiva tra il XV e il XVII secolo. Inizialmente costituiti dalle popolazioni locali prevalentemente cristiane (Rum Millet), nel tempo, tuttavia, i membri si convertirono all'Islam. Per il loro servizio militare, ricevevano uno status privilegiato (in qualità di askeri), in relazione alla rayah. I loro comandanti erano prevalentemente musulmani.
- ^ Noel Malcolm, Agenti dell'Impero: Cavalieri, corsari, gesuiti e spie nel Mediterraneo del Cinquecento, HOEPLI EDITORE, 5 dicembre 2016, ISBN 978-88-203-7627-7. URL consultato il 16 settembre 2021.
«martolos cristiano locale dei Balcani impiegato come combattente ausiliario; termine ottomano (dal greco «armatōlos», uomo armato)»
- ^ Antony Chadirji, Dizionario turco, arabo e persiano: ridotto sul Lessico del celebre Meninski in ordine alfabetico latino conservando l'ortografia dell'autore colla sola spiegazione italiana ..., Presso L. Nervetti, 1832, p. 527. URL consultato il 16 settembre 2021.
«Martolos , t . ed in plur . martolosler , Māriollyk , t . mariuoleria , furberia , sorte di soldati Cristiani nelle fortezze turcheshe»
- ^ Storia dell'Impero Osmano estratta la maggior parte da manoscritti e archivj ... opera originale tedesca del signor Giuseppe cav. De Hammer ... Illustrata ed arricchita di molte aggiunte dallo stesso autore e recata in italiano per la prima volta da Samuele Romanini. Tomo 1. [-24.]: Epoca terza dal 1520 al 1574, 1830, p. 133. URL consultato il 16 settembre 2021.
- ^ Epoca Terza Dal 1520 Al 1574: 9-12, Antonelli, Giuseppe, 1830, p. 88. URL consultato il 16 settembre 2021.
«i martolosi, o soldati di confine»