Il termine scrittrice è il femminile del termine "scrittore". Per molti secoli la cultura letteraria fu considerata un'esclusiva maschile con l'ammissione di rarissime eccezioni.[1] Nell'ambito degli studi letterari l'idea che il contributo delle scrittrici vada considerato come un genere autonomo si è ormai affermato tra i critici almeno dal XVIII secolo.[2]
Ma sono state le stesse donne scrittrici a rintracciare la "tradizione femminile" nella letteratura. Mary Scott nel 1774 scrive il poemetto The Female Advocate.[3] Nel 1803, Mary Hays ha pubblicato Female Biography[4] un'opera in sei volumi sulle donne illustri di ogni epoca e paese.
^Ne è segno l'uso di pseudonimi maschili soprattutto nel primo ottocento.
^In Inghilterra George Ballard (Memoirs of Several Ladies of Great Britain Who Have Been Celebrated for their Writing or Skill in the Learned Languages, Arts, and Sciences, pubblicato nel 1752; letteralmente "Memorie di parecchie signore di Gran Bretagna che sono state celebrate per le loro abilità di scrittura o nelle lingue ecc.") e John Duncombe (Feminiad, un catalogo delle donne scrittrici del 1754) danno un largo spazio alle scrittrici.