Vittime | % | Numero (approssimativo) |
---|---|---|
Ebrei (Jews) | 42% | 6 milioni |
Polacchi, Ucraini e Bielorussi (Ethnic Poles, Ukranians & Belarusians) | 22% | 3,5 / 4 milioni |
Prigionieri di guerra sovietici (Soviet POWs) | 20% | 3 milioni |
Politici (Politicals) | 10% | 1,5 / 2 milioni |
Jugoslavi (Jugoslavia) | 3% | 320 000 / 350 000 (serbi); 20 000 / 25 000 (sloveni) |
Rom | 2% | 196 000 / 300 000 |
Disabili (Disabled) | 1% | 250 000 / 270 000 |
Altri (Other) | 1% | 5 000 / 15 000 (omosessuali); 1 900 (testimoni di Geova); piccoli gruppi di afro-europei; ecc. |
Le vittime dell'Olocausto sono state tutte quelle persone che vennero uccise a seguito delle misure di persecuzione razziale e politica, di pulizia etnica e di genocidio, messe in atto dal regime nazista del Terzo Reich e dai loro alleati, tra il 1933 e il 1945.
Le principali vittime per numero furono i cittadini ebrei, primo gruppo a essere perseguitato, per il quale si stima tra i 5 e i 6 milioni di persone uccise dopo essere state deportate nei campi di concentramento dove vennero sottoposte a lavoro coatto e quindi sterminate.[2] Oltre a queste, la persecuzione riguardò anche tutti coloro come Popoli romaní, neri europei[3], disabili, omosessuali, slavi e dissidenti che, per motivi razziali, politici o religiosi, condivisero la stessa sorte, essendo soggetti a programmi analoghi di sterminio e pulizia etnica o a forme di persecuzione, sfruttamento e lavoro coatto che provocarono la morte di milioni di persone.[4][2][5] Analogamente, si definiscono i superstiti dell'Olocausto.