Cometa 147P/Kushida-Muramatsu | |
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Stella madre | Sole |
Scoperta | 8 dicembre 1993 |
Scopritori | Yoshio Kushida e Osamu Muramatsu |
Designazioni alternative | 1993t; P/1993 XIX; P/1993 X1; P/2000 T2 |
Parametri orbitali | |
(all'epoca 2457440,5 22 febbraio 2016[1]) | |
Semiasse maggiore | 3,7999537 UA |
Perielio | 2,7465753 UA |
Afelio | 4,853 UA |
Periodo orbitale | 7,41 anni |
Inclinazione orbitale | 2,36892° |
Eccentricità | 0,2772082 |
Longitudine del nodo ascendente | 93,73088° |
Argom. del perielio | 347,06625° |
Anomalia media | 359,22346° |
Par. Tisserand (TJ) | 3,010 (calcolato) |
Ultimo perielio | 27 febbraio 2016 |
Prossimo perielio | 7 dicembre 2023[2] |
Dati fisici | |
Dimensioni | 0,42[3] km (diametro) |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. |
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Magnitudine ass. | 4,5[3] |
Magnitudine ass. |
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La Cometa Kushida-Muramatsu, formalmente indicata 147P/Kushida-Muramatsu, è una cometa periodica del Sistema solare, appartenente alla famiglia delle comete gioviane[5][3]. La cometa è stata scoperta l'8 dicembre 1993 da Yoshio Kushida e Osamu Muramatsu, dallo Yatsugatake South Base Observatory[4], osservatorio giapponese presente sui monti Yatsugatake.
Nel dicembre del 1993 la cometa ha raggiunto la massima luminosità finora registrata, pari alla 15ª magnitudine[4].
Secondo un articolo pubblicato da alcuni astronomi, questa cometa sarebbe stata una TSC (temporary satellite capture), ossia una cometa catturata come satellite temporaneo di Giove per oltre 10 anni. Un comportamento simile è stato determinato anche per altre comete, ad esempio 111P/Helin-Roman-Crockett e 82P/Gehrels, tutte classificate come QHC (quasi-Hilda comets), ossia comete con elementi orbitali simili a quelli degli asteroidi appartenenti alla famiglia di Hilda.[6]