Explorer 90 - AIM | |||||
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Dati della missione | |||||
Operatore | Laboratory for Atmospheric and Space Physics | ||||
NSSDC ID | 2007-015A | ||||
SCN | 31304 | ||||
Destinazione | orbita polare | ||||
Esito | in orbita | ||||
Vettore | razzo Pegasus | ||||
Lancio | 25 aprile 2007 20:26:03 UTC con lancio aereo dopo decollo da Vandenberg | ||||
Luogo lancio | Stargazer (Vandenberg Air Force Base) | ||||
Durata | 15 anni e 11 mesi | ||||
Proprietà del veicolo spaziale | |||||
Massa | 192 kg | ||||
Costruttore | Orbital Sciences Corporation, Laboratory for Atmospheric and Space Physics e Space Dynamics Laboratory | ||||
Strumentazione | 4 telecamere UV, un radiometro, un sensore di polveri | ||||
Parametri orbitali | |||||
Orbita | orbita eliosincrona | ||||
Sito ufficiale e Sito ufficiale | |||||
Programma Explorer | |||||
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AIM (acronimo inglese per Aeronomy of Ice in the Mesosphere ovvero Aeronomia del ghiaccio nella mesosfera), a volte citato anche come Explorer 90, è un satellite artificiale messo in orbita dalla NASA nell'ambito del Programma Explorer, con lo scopo di determinare quali fattori - ad esempio temperatura, vapore acqueo, polveri - contribuiscono alla formazione di questo fenomeno naturale osservato per la prima volta nel 1885 e sempre più frequentemente da allora.
Immesso su un'orbita polare di 600 km di quota da un razzo Pegasus-XL con lancio aereo da un velivolo Lockheed L-1011 il 25 aprile 2007,[1] conduce una missione dedicata allo studio delle nubi nottilucenti, la cui durata era stata inizialmente prevista in 26 mesi ma successivamente prolungata[2] fino a settembre 2012. La sonda ha continuato a inviare dati per quasi 16 anni, fino a marzo 2023, quando la NASA ha annunciato di terminare il supporto poiché la sonda non stava più inviando il segnale, a causa di problema all'alimentazione della batteria.[3]