Ada Lovelace

Ritratto di Ada Byron, contessa di Lovelace di Alfred Edward Chalon, 1840

Augusta Ada Byron, contessa di Lovelace, meglio nota come Ada Lovelace[1] (Londra, 10 dicembre 1815Londra, 27 novembre 1852), è stata una nobildonna e matematica britannica, nota soprattutto per il suo contributo alla macchina analitica ideata da Charles Babbage. Tra i suoi appunti sulla macchina di Babbage si rintraccia anche un algoritmo per generare i numeri di Bernoulli, considerato come il primo algoritmo espressamente inteso per essere elaborato da una macchina, tanto che Ada Lovelace è spesso ricordata come la prima programmatrice di computer al mondo[2], benché alcuni contestino tale affermazione.[3]

Ada Lovelace fu la sola figlia legittima del poeta Lord Byron e della matematica Anne Isabella Milbanke[4]. Non conobbe il padre, che lasciò la famiglia quando lei non aveva ancora un anno di vita. Fin da giovane s'interessò alle scienze matematiche e in particolare al lavoro di Babbage sulla macchina analitica. Anche se la macchina di Babbage non fu mai costruita, gli studi di Lovelace sono importanti per la storia del computer. Ada Lovelace aveva previsto anche la capacità dei computer di andare di là dal mero calcolo numerico, mentre altri, incluso lo stesso Babbage, si focalizzavano soltanto su questa capacità.[5][6]

  1. ^ Nome che assunse dopo il matrimonio con William King, I conte di Lovelace.
  2. ^ Ana Lena Phillips, Crowdsourcing gender equity: Ada Lovelace Day, and its companion website, aims to raise the profile of women in science and technology, in American Scientist, vol. 99, n. 6, novembre-dicembre 2011, p. 463.
  3. ^ Silvio Hénin, Augusta Ada Lovelace (1815-1852) (PDF), in Mondo digitale, 2015, pp. 15.
  4. ^ "Chi era Ada Lovelace, la figlia del poeta Lord Byron che inventò l’informatica moderna", su sololibri.net.
  5. ^ Nei suoi scritti immaginava, ad esempio, che, supponendo di riuscire a tradurre le regole dell'armonia nella forma di operazioni astratte, la macchina avrebbe potuto comporre brani musicali di ogni complessità. Cfr. Rowan Hooper, Ada Lovelace: My brain is more than merely mortal, su newscientist.com, New Scientist, 16 ottobre 2012. URL consultato il 9 marzo 2014 (archiviato il 9 marzo 2014).
  6. ^ Fuegi and Francis 2003, pp. 19-25.

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