Aida

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Aida
Copertina del libretto in una edizione del 1890
Lingua originaleitaliano
Genereopera drammatica
MusicaGiuseppe Verdi
(spartito online)
LibrettoAntonio Ghislanzoni
(libretto online)
Fonti letterarieAuguste Mariette (originale)
Attiquattro
Prima rappr.24 dicembre 1871
TeatroTeatro khediviale dell'Opera, Il Cairo
Prima rappr. italiana8 febbraio 1872
TeatroMilano, Teatro alla Scala
Personaggi
  • Aida, principessa etiope (soprano)
  • Radamès, capitano delle Guardie (tenore)
  • Amneris, figlia del Faraone (mezzosoprano)
  • Amonasro, Re dell'Etiopia e padre di Aida (baritono)
  • Ramfis, Gran Sacerdote (basso)
  • Il Re d'Egitto, padre di Amneris (basso)
  • Una sacerdotessa (soprano)
  • Un messaggero (tenore)
  • Sacerdoti, sacerdotesse, ministri, capitani, soldati, ufficiali, schiavi e prigionieri etiopi, popolo egizio (coro)
AutografoArchivio storico Ricordi, Milano

Aida è un'opera in quattro atti di Giuseppe Verdi, su libretto di Antonio Ghislanzoni, basata su un soggetto originale dell'archeologo francese Auguste Mariette, primo direttore del Museo Egizio del Cairo.

Isma'il Pascià, khedivè d'Egitto, commissionò a Verdi un inno o un'opera per celebrare l'apertura del Canale di Suez (1869), offrendogli un compenso di 80.000 franchi[senza fonte]; nell'ambito delle stesse celebrazioni era stato inaugurato il Teatro khediviale dell'Opera del Cairo con una rappresentazione di Rigoletto. Verdi però declinò la proposta sostenendo, come era solito fare, di non essere uso a scrivere musica d'occasione o di circostanza, e dicendosi anche non disposto ad affrontare un lungo viaggio per mare per recarsi in un paese lontano[1]. Ma il khedivè, determinato ad ottenere un'opera originale di un celebre maestro europeo, insistette col compositore italiano, riservandosi però (in caso di definitivo rifiuto) di rivolgere l'offerta a Charles Gounod o a Richard Wagner. Incaricato della trattativa fu l'egittologo Auguste Mariette, il quale a sua volta si rivolse come intermediario a Camille du Locle, direttore dell'Opéra-Comique e già autore del libretto di Don Carlos. Mariette scrisse a du Locle: «Ciò che il Viceré vuole è un'opera egiziana esclusivamente storica. Le scene saranno basate su descrizioni storiche, i costumi saranno disegnati avendo i bassorilievi dell'alto Egitto come modello» e gli fornì uno "scenario" da lui approntato (e apocrifamente attribuito allo stesso khedivè), ossia il soggetto in cui erano delineate la trama e le situazioni dell'opera; du Locle, prima di sottoporlo a Verdi, lo ampliò sensibilmente, stendendo di fatto l’intero piano dell’opera.

Lo scetticismo iniziale di Verdi fu vinto infine dall'opera di persuasione di Mariette e du Locle, che esclusero la necessità che il maestro si dovesse recare di persona in Egitto, proponendogli di realizzare le prove a Parigi o Milano. A convincerlo definitivamente fu però la lettura dello "scenario", che trovò «ben fatto» e «splendido di mise en scene»; come condizioni impose un completo controllo sulla realizzazione del libretto, sull'allestimento e sulla scelta del cast. Il compenso fu pattuito alla considerevole cifra di 150.000 franchi.[2] La prima, concordata per il gennaio 1871, fu ritardata a causa dell'assedio prussiano a Parigi durante la guerra franco-prussiana, che impedì l'accesso ai laboratori dell'Opéra dove erano stati realizzati costumi e scenografie. Alla prima del Cairo colpì l'utilizzo, nella Marcia trionfale, di lunghe trombe ispirate alle trombe egiziane o alle buccine romane (« [...] com'erano le Trombe nei tempi antichi»[3]), appositamente ricostruite per l'occasione secondo un probabile schema di strumento antico, con la licenza di un unico pistoncino nascosto da un panno a forma di vessillo o gagliardetto[4].

  1. ^ Aida, su giuseppeverdi.it (archiviato dall'url originale il 30 giugno 2012).
  2. ^ Marcello Conati, Un'opera da Grande Boutique, in Aida, programma di sala, Venezia, Fondazione Teatro La Fenice, 2019, pp. 49-73. (PDF).
  3. ^ Julian Budden, Le Opere di Verdi, vol. 3, EDT/MUSICA, 1988, p. 192.
  4. ^ Miriam Artiaco, Aida per un ennesimo successo in Arena di Verona Opera Festival 2015, su Oltrecultura, 20 agosto 2015. URL consultato il 29 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 10 marzo 2016).

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