Aldo Alessandrini | |
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Il maggiore Aldo Alessandrini | |
Nascita | Ascoli Piceno, 8 luglio 1907 |
Morte | Ancona, 10 dicembre 1989 |
Dati militari | |
Paese servito | Italia Repubblica Sociale Italiana |
Forza armata | Regia Aeronautica Aeronautica Nazionale Repubblicana |
Specialità | Caccia |
Unità | 351ª Squadriglia, 20º Gruppo; |
Reparto | 51º Stormo |
Anni di servizio | 1931-1945 |
Grado | Tenente colonnello |
Comandanti | Ernesto Botto |
Guerre | Seconda guerra mondiale |
Campagne | Campagna del Nordafrica |
Battaglie | Operazione Torch Campagna di Tunisia Operazione Husky |
Comandante di | 3º Gruppo Autonomo Caccia Terrestre 2º Gruppo Caccia Terrestre |
Decorazioni | vedi qui |
Studi militari | Regia Accademia Aeronautica di Caserta |
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Aldo Alessandrini (Ascoli Piceno, 8 luglio 1907 – Ancona, 10 dicembre 1989[1]) è stato un militare e aviatore italiano, che durante il corso della seconda guerra mondiale fu comandante del 3º Gruppo Autonomo Caccia Terrestre della Regia Aeronautica, e poi del 2º Gruppo caccia "Gigi Tre Osei" dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana. Nell'estate del 1944, nel corso dell'Operazione Phoenix, cioè il tentativo attuato dal Feldmaresciallo Wolfram von Richthofen di incorporare tutti i reparti dell'Aeronautica Nazionale Repubblicana nelle file della Luftwaffe, fu l'unico alto ufficiale dell'ANR ad opporvisi fermamente, salvando armi alla mano tutti gli apparecchi in dotazione al suo reparto.[2]