Allucinazione | |
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"My eyes at the moment of the apparitions" di August Natterer, un artista tedesco che ha dipinto diversi quadri seguendo le sue allucinazioni. | |
Specialità | psichiatria, psicologia medica e psicoterapia |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
ICD-9-CM | 780.1 |
ICD-10 | R44 |
MeSH | D006212 |
MedlinePlus | 003258 |
L'allucinazione è una falsa percezione in assenza di uno stimolo esterno reale. È spesso definita in psicopatologia "percezione senza oggetto". Il termine deriva dal latino hallucinere o allucinere, che significa "perdere la coscienza" e ha nella sua radice la particella "lux" (luce-illuminazione-percezione). Alternativamente si può far risalire al greco ἁλύσκειν (haluskein), che significa "scappare", "evitare", riferendosi all'interpretazione diffusa dell'allucinazione come fuga dalla realtà.
In psicopatologia le allucinazioni vengono classificate fra i disturbi della percezione e sono distinte dalle allucinosi e dalle illusioni.
Non necessariamente le allucinazioni sono sintomi di una psicopatologia come evidenziato già dal 1967 dal neurofisiologo polacco Jerzy Konorski il quale indagò le basi fisiologiche delle allucinazioni chiedendosi: «Perché le allucinazioni non hanno luogo in continuazione? Che cosa lo impedisce?»[1].
In psicanalisi Sigmund Freud, rifacendosi a Schleiermacher, scrive che ciò che «caratterizza lo stato di veglia è il fatto che l'attività del pensiero si esplica in "concetti" e non in "immagini"» concludendo quindi che «i sogni "allucinano", che sostituiscono le allucinazioni ai pensieri» [2]
Le allucinazioni si possono verificare in ognuna delle modalità sensitive, in particolare riconosciamo allucinazioni visive, uditive, gustative, olfattive e tattili e fenomeni allucinatori cenestesici, enterocettivi e protopatici.