Ampolla

Un'ampolla, appartenente al tesoro di Nagyszentmiklós (VIII secolo).

Il termine ampólla si riferisce in genere a vasi di ogni forma e materia, ma viene usato più propriamente per indicare piccoli contenitori di vetro a fondo piatto, con un collo stretto e il ventre rigonfio come una vescica. In certi casi può avere anche dei manici e un tappo, in genere dello stesso materiale del vaso.[1]

Per il suo simbolismo femminile, l'ampolla rappresentava il recipiente atto ad accogliere l'acqua o una soluzione liquida in grado di far fermentare la vita,[2] come nelle pozioni e negli elisir di immortalità ricercati dagli alchimisti.[3] Per questo ha assunto spesso una valenza rituale.

  1. ^ Ampolla, su etimo.it.
  2. ^ Ivan Bedini, Eros e Psiche. Viaggio dell'anima nelle terre dell'amore, pag. 139, Edizioni Univ. Romane, 2007.
  3. ^ Sylvia Ferino Pagden, Pratica dell'alchimia: Parmigianino e il manierismo europeo, pag. 33, Silvana, 2003.

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