Andrea II d'Ungheria | |
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Andrea II in una miniatura della Chronica Hungarorum | |
Re d'Ungheria e Croazia | |
In carica | 7 maggio 1205 – 26 ottobre 1235 |
Incoronazione | 29 maggio 1205 |
Predecessore | Ladislao III |
Successore | Béla IV |
Principe di Galizia | |
In carica | 1188 - 1189/1190 (I) 1208/1209 - 1210 (I) |
Predecessore | Romano I (I) Romano II (II) |
Successore | Vladimiro II (I) Vladimiro III (II) |
Nascita | 1177 circa |
Morte | 21 settembre 1235 |
Luogo di sepoltura | Abbazia di Egres |
Dinastia | Arpadi |
Padre | Béla III d'Ungheria |
Madre | Agnese d'Antiochia |
Coniugi | Gertrude di Merania Iolanda di Courtenay Beatrice d'Este |
Figli | di primo letto: Maria Béla IV Elisabetta Colomanno Andrea di secondo letto: Iolanda di terzo letto: Stefano |
Religione | Cattolicesimo |
Andrea II d'Ungheria, detto il Gerosolimitano (in ungherese II. András; in slovacco Ondrej II.; in croato Andrija I.; in ucraino Андрій II?; 1177 circa – 21 settembre 1235), fu re d'Ungheria dal 1205 fino al 1235 e membro della dinastia degli Arpadi.
Figlio minore di Béla III d'Ungheria, gli fu affidata l'amministrazione del Principato di Galizia appena conquistato dal padre nel 1188, che gestì dal 1188 al 1189/1190 e, di nuovo, tra il 1208/1209 e il 1210. Tuttavia, poiché il governo di Andrea si rivelò impopolare, i boiardi decisero e riuscirono con successo a espellerlo. Béla III assegnò feudi e denaro ad Andrea, vincolandolo a utilizzare i beni ottenuti per sostenere economicamente una crociata in Terra santa. Anziché adempiere ai dettami di suo padre, Andrea costrinse suo fratello maggiore, il re Emerico d'Ungheria, a cedergli la Croazia e la Dalmazia a titolo di appannaggio nel 1197. Desideroso di ottenere la corona per sé, l'anno successivo Andrea occupò militarmente la Zaclumia e si impegnò in diverse lotte con il suo consanguineo, senza però riuscire a ottenere l'obiettivo che si era prefissato.
Nonostante Andrea non avesse smesso di cospirare contro di lui, Emerico, ammalatosi gravemente, si riconciliò con il fratello e lo nominò tutore di suo figlio, Ladislao III, nel 1204. Dopo la morte prematura di Ladislao, Andrea salì al trono nel 1205. Secondo lo storico László Kontler, «fu durante i tumulti sociopolitici in corso in concomitanza del mandato di [Andrea] che le relazioni bilaterali, gli accordi, il quadro istituzionale e le categorie sociali nate sotto Stefano I iniziarono a disintegrarsi nelle alte sfere della società» in Ungheria.[1] Andrea introdusse un'inedita politica di sovvenzioni, le cosiddette "nuove istituzioni", concedendo denaro e possedimenti reali ai suoi sostenitori senza badare alle minori entrate che le casse reali avrebbero patito. Fu inoltre il primo monarca ungherese ad adottare il titolo di "re di Galizia e Lodomiria", due principati della Rus' di Kiev verso cui condusse più di una decina di guerre, tutte terminate a distanza più o meno breve dalla conquista con il ripristino del controllo sulle regioni da parte dei boiardi locali e il reinsediamento al potere dei governanti detronizzati. Alla fine, il sogno di suo padre di vederlo combattere per la fede cristiana si realizzò, benché l'esito della Quinta crociata a cui partecipò nel 1217-1218 fu fallimentare.
Quando i "servitori reali" (servientes regis) si ribellarono alla corona, Andrea risultò costretto a emettere la Bolla d'oro del 1222, la quale confermava per iscritto i loro privilegi. In occasione di tale evento cominciò ad effettuare la sua ascesa la nobiltà ungherese. Il suo Diploma Andreanum del 1224 elencava le libertà della comunità dei sassoni di Transilvania. La presenza di ebrei e musulmani tra i funzionari preposti alla supervisione delle rendite reali lo trascinò in un conflitto diplomatico con la Santa Sede e il prelato situato nel regno magiaro. Nel 1233 Andrea si impegnò a rispettare i privilegi dei sacerdoti cattolici e ad allontanare i non cristiani malvisti e incaricati in posizioni di spicco, ma non mantenne mai quest'ultima promessa.
La prima moglie di Andrea, Gertrude di Merania, fu assassinata nel 1213 perché il suo palese favoritismo verso i suoi parenti e cortigiani tedeschi suscitò malcontento tra la nobiltà locale. La procedura di canonizzazione della loro figlia, Elisabetta d'Ungheria, si esaurì mentre Andrea era ancora in vita. Dopo la morte di Andrea, i suoi figli, Béla e Colomanno, accusarono la sua terza moglie, Beatrice d'Este, di adulterio e non ritenne mai suo figlio, Stefano, legittimo di Andrea.