Andrew Carnegie (Dunfermline, 25 novembre 1835 – Lenox, 11 agosto 1919) è stato un imprenditore e filantropo scozzese naturalizzato statunitense.
Come imprenditore guidò l'enorme crescita dell'industria dell'acciaio che portò gli Stati Uniti a primeggiare nella produzione dal primo Novecento, diventando uno degli uomini d'affari statunitensi più ricchi della storia. Negli ultimi decenni di vita si dedicò a un'attività filantropica che consistette in opere culturali, con la fondazione di università, biblioteche e musei (anche all'estero), e opere di carità. In vita donò quasi il 90% della sua fortuna accumulata.[1]
Carnegie fu noto anche per la sua durezza nei confronti delle rivendicazioni sindacali dei suoi lavoratori, che talvolta sfociarono anche in scontri con morti e feriti.