Ankylopollexia | |
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Scheletro di Mantellisaurus, Museo di storia naturale, Londra | |
Stato di conservazione | |
Fossile | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Chordata |
Superordine | Dinosauria |
Ordine | † Ornithischia |
Sottordine | † Ornithopoda |
Clade | † Dryomorpha |
Clade | † Ankylopollexia Sereno, 1986 |
Sottogruppi | |
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Ankylopollexia è un clade estinto di dinosauri ornithischi vissuti dal Giurassico superiore al Cretaceo superiore, circa 155-65 milioni di anni fa (Kimmeridgiano-Maastrichtiano). È un clade derivato di ornitopodi iguanodonti e contiene il sottogruppo Styracosterna.[1] Il nome deriva dalla parola greca "ankylos", erroneamente inteso come "rigido", "fuso" (infatti l'aggettivo significa piegato o curvo, inteso per le dita; può significare uncinato) e la parola latina "pollex", che significa pollice. Descritta originariamente nel 1986 da Sereno, questa caratteristica probabilmente sinapomorfa, definisce il clade.[2]
Apparendo per la prima volta circa 155 milioni di anni fa, nel Giurassico, Ankylopollexia divenne un clade estremamente di successo e diffuso durante il Cretaceo, riuscendo a colonizzare tutti i continenti. Il gruppo si estinse alla fine di Maastrichtiano.[1] Nonostante le enormi dimensioni raggiunte da alcuni taxon, paragonabili ad alcuni dinosauri carnivori, erano universalmente erbivori. La maggior parte degli ankylopollexi era bipede.[3]