Un'antiparticella è una particella che corrisponde per massa a una delle normali particelle[1], ma è caratterizzata da alcuni numeri quantici opposti, come la carica elettrica o il numero barionico. Ad esempio il positrone, antiparticella dell'elettrone, ha la sua stessa massa, ma carica elettrica opposta. Esiste un'antiparticella per ognuna delle particelle conosciute; l'insieme delle antiparticelle compone l'antimateria. Alcune particelle, come il fotone, hanno carica elettrica e altri numeri quantici tutti nulli: in questo caso particella e antiparticella coincidono.
Le antiparticelle possono essere prodotte in decadimenti radioattivi o tramite interazioni tra particelle, come ad esempio nelle reazioni nucleari, nell'interazione dei raggi cosmici con i componenti delle molecole presenti in atmosfera o in interazioni prodotte da acceleratori di particelle. Esse interagiscono molto velocemente con le particelle con un fenomeno chiamato annichilazione, nel quale la massa della particella e dell'antiparticella si trasforma in energia elettromagnetica. Per questo motivo, quando create in laboratorio, le antiparticelle, anche se stabili, restano osservabili solo per tempi molto brevi prima di annichilarsi con le particelle del mezzo in cui sono prodotte. Esiste anche la possibilità che particelle e antiparticelle formino per tempi brevissimi stati legati chiamati onii, come particelle (i mesoni) o atomi esotici (ad esempio il positronio).