^ Il suo nome è sempre riportato in latino nei documenti dell'epoca, come nel colophon delle Epistolae di Enea Silvio Piccolomini (1473), in cui si firma «magistrum Antonium de Zarotis parmensem». Nell'italiano moderno il suo cognome andrebbe reso con «Zarotti» (come fa Roberto Lasagni nel Dizionario biografico dei Parmigiani), ma le vie che gli sono state intitolate a Parma e a Milano e i libri pubblicati su di lui usano la forma «Zarotto». Questa è la grafia più accettata.