In linguistica, un arcaismo (dal greco ἀρχαϊκός, archaïkós, "superato, antiquato", sostanzialmente ἀρχαῖος, archaîos, "iniziale, antico") o termine desueto è l'uso di una forma del discorso o della scrittura che non è più attuale. Più precisamente, secondo l'Enciclopedia Treccani, per arcaismo in senso linguistico si intende una "parola, forma grammaticale o grafica, o costruzione di frase non più viva nell'uso linguistico comune, ma conservata o reintrodotta nella lingua, sia per influsso della tradizione, sia per dare particolare rilievo (solennità, preziosismo, comicità) al discorso".[1]
L'utilizzo di arcaismi si può fare quindi deliberatamente (per conseguire un determinato effetto) o come parte di uno specifico gergo (ad esempio in diritto) o formula (ad esempio in contesti religiosi). Molte filastrocche contengono arcaismi. Elementi arcaici che ricorrono in certe locuzioni (ad esempio "per lo più" dove è presente una forma arcaica dell'articolo determinativo) non si considerano arcaismi.