Arco dei Gavi | |
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Civiltà | Romana |
Stile | architettura romana |
Epoca | I secolo |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Comune | Verona |
Dimensioni | |
Altezza | 12,69 metri |
Larghezza | 6,02 metri |
Lunghezza | 10,96 metri |
Amministrazione | |
Patrimonio | Città di Verona |
Ente | Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza |
Visitabile | Sì |
Mappa di localizzazione | |
L'arco dei Gavi, situato lungo l'antica via Postumia a Verona, poco fuori dalle mura della città romana, è un rarissimo caso di arco onorario e monumentale a destinazione privata nell'architettura romana. Venne infatti realizzato intorno alla metà del I secolo per celebrare la gens Gavia.[1]
Durante il Rinascimento questa fu una delle più apprezzate tra le antichità veronesi, anche grazie alla presenza della firma di un Vitruvio, che rievoca il noto architetto romano autore del trattato De architectura. Il monumento fu quindi descritto da umanisti e antiquari, dettagliatamente riprodotto e studiato nei rapporti proporzionali e nelle decorazioni, infine ripreso come modello da architetti e pittori, quali Palladio, Sangallo, Serlio, Falconetto, Sanmicheli, ma anche Bellini e Mantegna.[2] Grande influenza ebbe in particolare sull'arte veronese, venendo copiato lo schema complessivo per la realizzazione di portali, altari e cappelle nelle principali chiese di Verona.[3]
L'arco non sorge più nella sua posizione originaria in quanto venne demolito dal Genio Militare francese nel 1805, tuttavia i numerosi rilievi che erano stati prodotti precedentemente resero possibile la sua ricomposizione per anastilosi e restauro nel 1932, quando venne ricollocato nella piazzetta di Castelvecchio, dove si trova tutt'oggi.
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