Artemide | |
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Statua di Artemide con un capriolo, copia romana di originale ellenistico, Museo del Louvre | |
Nome orig. | Ἄρτεμις (Ártemis) |
Caratteristiche immaginarie | |
Sesso | Femmina |
Luogo di nascita | Isola di Delo (come Apollo) |
Affiliazione | Dei olimpici |
Artemide (in greco antico: Ἄρτεμις?, Ártemis) è una divinità della religione greca, dea della caccia, degli animali selvatici, della foresta, del tiro con l’arco; è anche la dea delle iniziazioni femminili e della luna, protettrice della verginità e della pudicizia. Quando le si vuole chiedere qualcosa a proposito della luna le si offrono focacce tonde, mentre quando le si vuole chiedere qualcosa a proposito della foresta le si offrono focacce con la forma della testa di un cervo, che è il suo animale sacro.
Artemide è figlia di Zeus e Latona e sorella gemella di Apollo, è una dei dodici Olimpi e la sua origine risale ai tempi più antichi[1]. Fu più tardi identificata come la personificazione della Luna crescente, insieme a Selene (la Luna piena) ed Ecate (la Luna calante). Assieme ad Atena ed Estia, era una dea vergine, armata di archi e frecce d'oro, e dimorava nei boschi con i suoi affidabili cani da caccia e con uno stuolo di ninfe.
Fu associata dai Romani alla figura di Diana, mentre gli Etruschi la veneravano con il nome di Artume.