Aspartilglucosaminidasi

L'aspartilglucosaminidasi (AGA, N4-(β-N-acetilglucosaminil) L-asparaginasi,) è un'idrolasi lisosomiale che partecipa a uno degli ultimi passaggi durante la degradazione delle proteine N-glicosilate. L'aspartilglucosaminidasi scinde il legame tra N-acetilglucosamina e asparagina dopo che lo scheletro polipeptidico è stato degradato.[1] L'aspartilglucosaminidasi è sintetizzata come una molecola precursore a catena singola che subito dopo la sintesi nel reticolo endoplasmatico omodimerizza e viene trasformata in due subunità pro-α e β.[2] Questa scissione autocatalitica avviene tra i residui Asp205 e Thr206 ed è un prerequisito per l'attività dell'enzima.[3] Dopo il trasporto nei lisosomi, entrambe le subunità sono tagliate nel dominio C-terminale. La forma finale attivata di aspartilglucosaminidasi è un eterotetramero di due subunità α e due β o β '(α2β2).[4]

Le mutazioni nel gene aspartilglucosaminidasi provocano aspartilglucosaminuria, una malattia da accumulo lisosomiale caratterizzata da perdita progressiva di capacità intellettive e alcune anomalie scheletriche.[5]

  1. ^ * Enzymatic cleavage of glycopeptides. Makino M, Kojima T, Yamashina I Biochem Biophys Res Commun. 1966 Sep 22; 24(6):961-6
  2. ^ * Lysosomal aspartylglucosaminidase is processed to the active subunit complex in the endoplasmic reticulum. Ikonen E, Julkunen I, Tollersrud OK, Kalkkinen N, Peltonen L EMBO J. 1993 Jan; 12(1):295-302
  3. ^ * Three-dimensional structure of human lysosomal aspartylglucosaminidase. Oinonen C, Tikkanen R, Rouvinen J, Peltonen L Nat Struct Biol. 1995 Dec; 2(12):1102-8.; Two-step dimerization for autoproteolysis to activate glycosylasparaginase. Wang Y, Guo HC J Biol Chem. 2003 Jan 31; 278(5):3210-9]
  4. ^ * Intracellular sorting of aspartylglucosaminidase: the role of N-linked oligosaccharides and evidence of Man-6-P-independent lysosomal targeting. Tikkanen R, Enomaa N, Riikonen A, Ikonen E, Peltonen L DNA Cell Biol. 1995 Apr; 14(4):305-12]
  5. ^ * Molecular genetics of aspartylglucosaminuria. Palotie L, Ikonen E, Syvänen AC, Halila R, Enomaa N, Heiskanen T, Grön K, Aula P Duodecim. 1991; 107(23-24):1916-25]

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