Assedio di Amburgo parte della guerra della Sesta Coalizione | |||
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Amburgo in una carta del 1813 | |||
Data | dicembre 1813 - maggio 1814 | ||
Luogo | Amburgo, Germania | ||
Esito | Vittoria francese | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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L'assedio di Amburgo si svolse dal dicembre 1813 al maggio 1814 durante gli eventi della guerra della sesta coalizione: la guarnigione francese della città di Amburgo, comandata dal maresciallo Louis Nicolas Davout, resistette vittoriosamente a un assedio lungo sei mesi da parte di una forza congiunta di truppe russe, prussiane e svedesi.
Isolato dal principale teatro di operazioni nella Germania orientale dopo la sconfitta riportata dai francesi nella battaglia di Großbeeren, il XIII Corpo d'armata del maresciallo Davout rioccupò la regione di Amburgo, che i francesi avevano fortificato durante l'estate; dopo la battaglia di Lipsia e la ritirata della Grande Armata di Napoleone Bonaparte oltre il Reno, la sollevazione dei Paesi Bassi contro il dominio francese e l'occupazione di Brema da parte dei russi, tutte le comunicazioni tra Amburgo e la Francia furono interrotte. Separati dalle difese naturali rappresentate dal corso dei fiumi Elba e Bille, la guarnigione francese e l'armata assediante dei coalizzati condussero una guerra di posizione per tutto il mese di dicembre 1813; a partire dal gennaio 1814, il congelamento dei fiumi consentì agli assedianti di lanciare una serie di assalti, ma nonostante la perdita di alcuni avamposti i francesi riuscirono a mantenere il controllo delle posizioni strategiche di Haarbourg e Wilhelmsburg. Dal 23 marzo, il disgelo portò di nuovo a una fase di guerra di posizione.
Al momento dell'abdicazione di Napoleone il 6 aprile 1814, Davout continuava a tenere saldamente il controllo di Amburgo: fino al 28 aprile il maresciallo si rifiutò di credere alle notizie sulla restaurazione della dinastia dei Borboni, e successivamente continuò a opporsi a una resa ai russi. Ai primi di maggio il maresciallo fu sollevato dal comando e il generale Louis François Foucher de Careil si assunse il compito di negoziare la cessione di Amburgo agli alleati: i soldati francesi lasciarono la città tra il 27 e il 31 maggio 1814 con armi e bagagli e senza divenire prigionieri di guerra. Il maresciallo Davout fu messo sotto inchiesta per il suo duro regime di occupazione di Amburgo e in particolare per il sequestro delle riserve auree della banca cittadina; anche se queste accuse furono rapidamente accantonate, il maresciallo cadde in disgrazia presso il nuovo regime di Luigi XVIII di Francia fino al ritorno di Napoleone nel corso dei "Cento giorni".