Astronomia multi-messaggio

Con il termine astronomia multi-messaggio[1] (anche detta astronomia multimessaggera[2] o multi-messaggero[3]) ci si riferisce all'astronomia basata sull'osservazione e l'interpretazione coordinata di diversi tipi di segnali "messaggeri".

Poiché la radiazione elettromagnetica, le onde gravitazionali, i neutrini e i raggi cosmici sono generati da processi astrofisici diversi, essi possono rivelare informazioni diverse riguardo alle loro sorgenti. Tra le varie sorgenti, le principali in grado di fornire tutti questi diversi segnali ci si aspetta che siano sistemi binari di oggetti particolarmente compatti (quindi sistemi di buchi neri e stelle di neutroni), supernovae, stelle di neutroni irregolari, nuclei galattici attivi e getti relativistici.[4][5][6]

Anche il rilevamento di uno di questi segnali e il mancato rilevamento di un altro da parte del rilevatore dedicato può essere fonte di informazione sull'evento sorgente.[7]

  1. ^ Enzo Brocato, Stefano Covino, Silvia Masi, Francesca Matteucci, Stefano Orsini, Bianca Poggianti e Pietro Schipani, La Visione Strategica dell'INAF per l'Astronomia Italiana 2015-2024 (PDF), INAF, p. 22.
  2. ^ La nuova astronomia è “multimessaggera”, su accademiadellacrusca.it. URL consultato il 16 ottobre 2018.
  3. ^ Perché l'ultima scoperta di LIGO e Virgo segna una nuova era dell'astronomia, in Focus, Mondadori Scienza, 16 ottobre 2017. URL consultato il 20 ottobre 2017.
  4. ^ Imre Bartos e Marek Kowalski, Multimessenger Astronomy, IOP Publishing, 2017, DOI:10.1088/978-0-7503-1369-8.
  5. ^ Anna Franckowiak, Multimessenger Astronomy with Neutrinos, in Journal of Physics: Conference Series, vol. 888, n. 012009, 2017, DOI:10.1088/1742-6596/888/1/012009.
  6. ^ Marica Branchesi, Multi-messenger astronomy: gravitational waves, neutrinos, photons, and cosmic rays, in Journal of Physics: Conference Series, vol. 718, n. 022004, 2016, DOI:10.1088/1742-6596/718/2/022004.
  7. ^ J. Abadie, Implications for the origins of GRB 051103 from the LIGO observations, in The Astrophysical Journal, vol. 755, n. 1, 2012, DOI:10.1088/0004-637X/755/1/2.

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