L'azione è, dal punto di vista filosofico, l'intervento di un ente su un altro ente, così da modificarlo.[1] L'azione, nel senso comune, è però vista anche in contrapposizione al pensiero e all'apparente inerzia della vita dedicata alla riflessione.
I filosofi si sono opposti alla concezione del pensiero come non attivo e lo hanno indicato invece come la forma di azione suprema con gli effetti (sociali, culturali, esistenziali) più duraturi.[2]