Basilica di Santa Maria di Collemaggio

Basilica di Santa Maria di Collemaggio
La facciata della basilica
StatoItalia (bandiera) Italia
RegioneAbruzzo
LocalitàL'Aquila
IndirizzoPiazzale di Collemaggio, - L'Aquila
Coordinate42°20′34.24″N 13°24′15.1″E
Religionecattolica di rito romano
TitolareMaria Assunta
ArcidiocesiAquila
Consacrazione1288
FondatorePietro da Morrone (Celestino V)
Stile architettonicoromanico, gotico, barocco
Inizio costruzione1287
Completamento1294
Sito webwww.santamariadicollemaggio.it/

La basilica di Santa Maria di Collemaggio è un edificio religioso dell'Aquila, sito appena fuori dalla cinta muraria, sull'omonimo colle.

Fondata nel 1288 per volere di Pietro da Morrone — qui incoronato papa con il nome di Celestino V il 29 agosto 1294 — è considerata la massima espressione dell'architettura abruzzese, oltre che il simbolo della città ed è stata dichiarata monumento nazionale nel 1902. Dal 1327 ospita le spoglie del pontefice, attualmente conservate all'interno del mausoleo di Celestino V, realizzato nel 1517 da Girolamo da Vicenza, maestro di Andrea Palladio. È sede di un giubileo annuale, il primo della storia, istituito con la Bolla del Perdono del 29 settembre 1294, oggi noto con il nome di Perdonanza Celestiniana[1] e inserito dall'UNESCO tra i patrimoni orali e immateriali dell'umanità;[2] pertanto, è caratterizzata dalla presenza di una Porta Santa sulla facciata laterale.

La chiesa, che vanta il titolo di basilica minore insieme alle concittadine San Bernardino e San Giuseppe Artigiano, è stata rimaneggiata più volte nel corso dei secoli, soprattutto a causa dei danni causati dai frequenti terremoti, e presenta una commistione di diversi stili architettonici. In seguito al sisma del 2009, è stata sottoposta a lavori di consolidamento e restauro che si sono conclusi nel 2017 e hanno ottenuto il premio del patrimonio culturale dell'Unione europea nel 2020.[3]

  1. ^ Perdonanza Celestiniana, Sito ufficiale, su perdonanza-celestiniana.it. URL consultato il 14 settembre 2016.
  2. ^ UNESCO, Celestinian forgiveness celebration, su ich.unesco.org. URL consultato il 12 maggio 2020.
  3. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore EHA

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