In economia, una politica beggar thy neighbour ("impoverisci il tuo vicino") è una politica economica attraverso la quale un paese tenta di porre rimedio ai propri problemi economici con mezzi che tendono a peggiorare i problemi economici di altri paesi.
Adam Smith fece riferimento al termine nel sottolineare come la dottrina economica mercantilista insegnasse alle nazioni "che il loro interesse sta nell'impoverire i loro vicini".[1] Il termine è stato originariamente concepito per caratterizzare le politiche di una nazione volte a cercare di curare la depressione economica e la disoccupazione spostando la domanda effettiva dalle importazioni ai beni prodotti sul mercato interno, attraverso tariffe e quote sulle importazioni, o mediante svalutazione competitiva, politica che può essere associata al mercantilismo e al neomercantilismo e alle conseguenti barriere ai mercati unici pan-nazionali. Secondo l'economista Joan Robinson le politiche impoverisci-il-tuo vicino furono ampiamente adottate dalle maggiori economie durante la Grande Depressione degli anni '30.[2]
Alan Deardorff ha definito le politiche impoverisci-il-tuo-vicino come un esempio del dilemma del prigioniero noto dalla teoria dei giochi: ogni paese ha un proprio incentivo a seguire tale politica, peggiorando così quella di tutti (incluso se stesso).[3]