La biogeografia (dal greco antico βίος, «essere vivente» e dal latino geographia, a sua volta dal greco antico: γῆ, «terra» e γραφία, «descrizione») è un ramo della biologia che studia la distribuzione geografica e cronologica delle specie e degli ecosistemi[1]; infatti, i singoli organismi e le comunità biologiche da essi composte variano spesso in modo regolare a seconda di caratteristiche geografiche come latitudine, altitudine, isolamento e superficie dell'habitat di riferimento. In quanto campo multidisciplinare, unisce concetti e informazioni provenienti da ecologia, biologia evolutiva, tassonomia, geologia, geografia fisica, paleontologia e climatologia.
Fra i pionieri della trattazione scientifica di questo campo di studi vi è Carlo Linneo, cui fecero seguito i lavori di Alexander von Humboldt (1769–1859), Francisco José de Caldas (1768-1816), Hewett Cottrell Watson (1804–1881), Alphonse de Candolle (1806–1893), Alfred Russel Wallace (1823–1913), Philip Lutley Sclater (1829–1913) e altri biologi ed esploratori.