Biologia evolutiva dello sviluppo

La biologia evolutiva dello sviluppo (in lingua inglese Evolutionary Developmental Biology[1][2], da cui anche il termine divulgativo evo-devo) è la disciplina scientifica che analizza in chiave evolutiva la struttura e le funzioni del genoma (ovvero l'assetto completo di tutto il DNA contenuto in una cellula). Si occupa di indagare il rapporto tra lo sviluppo embrionale e fetale di un organismo (ontogenesi) e l'evoluzione della sua popolazione di appartenenza (la filogenesi)[3].

Questa disciplina si basa sull'ipotesi che le mutazioni che colpiscono i geni coinvolti nel controllo dello sviluppo embrionale (ontogenesi) possono dare origine a nuovi caratteri nell'adulto (fenotipo), che riproducendosi trasmetterà i nuovi caratteri ai discendenti, dando così il via al processo evolutivo di questi caratteri nella popolazione. Si attribuisce, pertanto, ai geni che controllano e regolano lo sviluppo dell'embrione, un ruolo di primo piano nell'evoluzione biologica; la progressiva diversificazione (biodiversità) dei viventi verrebbe spiegata dai cambiamenti funzionali nel controllo e nella regolazione dei geni che regolano lo sviluppo embrionale.

L'evoluzione biologica per selezione non viene più vista semplicemente come il cambiamento attraverso successive generazioni di genotipi e fenotipi mediante mutazioni, incroci e flussi migratori, ma anche come cambiamento della regolazione dei geni coinvolti nei processi che regolano lo sviluppo. La biologia evolutiva dello sviluppo è ritenuta in grado di rispondere all'interrogativo riguardante i caratteri non adattativi presenti nelle popolazioni[4].

Ciò ha causato un cambiamento fondamentale nel paradigma evolutivo: in passato si riteneva che la biodiversità dipendesse da modifiche più o meno significative nel numero e nella sequenza dei geni, a partire dagli inizi degli anni novanta la comunità scientifica è stata concorde nel ritenere che la comparsa di nuovi caratteri (quindi la comparsa di nuove funzioni) negli organismi di una popolazione, oltre ad essere causata dalla comparsa di nuovi geni, sia causata anche da modifiche nella regolazione degli stessi geni già esistenti nel genoma di organismi differenti[5]. Quindi anche il cambiamento nel modo di regolare l'espressione dei geni porterebbe alla comparsa di nuove funzioni negli organismi viventi[4][6][7][8][9][10][11].

  1. ^ Redi C.A. et al., 2004.
  2. ^ A scuola di evo-devo - “Summer School on Evolutionary Developmental Biology”, su pikaia.eu. URL consultato il 7 luglio 2010.
  3. ^ Raff RA, Wallace A, Carroll SB, Coates MI, and Wray G, Chronicling the birth of a discipline, in Evolution & Development 1999; 1(1): 1-2. URL consultato il 3 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 15 marzo 2016).
  4. ^ a b Pievani T, La teoria dell'evoluzione oggi: la riscoperta del pluralismo darwiniano (PDF), in Università degli studi della Basilicata - Inaugurazione dell'Anno Accademico, 2009. URL consultato il 6 luglio 2010 (archiviato dall'url originale il 20 settembre 2015).
  5. ^ Mandrioli M, Stessi geni, forme diverse, su Pikaia, il portale dell'evoluzione. URL consultato il 3 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 29 aprile 2013).
  6. ^ Fusco G., Minelli A., Geni, segmenti e zampe: Evo-Devo a Padova (PDF) [collegamento interrotto], in Notiziario dell'Università di Padova 2005; 1: 10-12.
  7. ^ P. Beldade and Paul M. Brakefield, The Genetics and Evo–Devo of butterfly wing patterns (PDF), in Nature 2002; 442 (3): 442-452 (archiviato dall'url originale il 27 giugno 2010).
  8. ^ Brakefield, Paul M; French, Vernon, 2005.
  9. ^ Sean B. Carrol, 2006.
  10. ^ Boncinelli 2007.
  11. ^ Gregory 2005.

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