Campagna del Borneo parte del teatro del Pacifico della seconda guerra mondiale | |||
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I mezzi da sbarco australiani dirigono sulla spiaggia di Tarakan il 1º maggio 1945 | |||
Data | 1º maggio 1945 - 15 agosto 1945 | ||
Luogo | Borneo | ||
Esito | Vittoria alleata | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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La campagna del Borneo fu l'ultima grande campagna alleata nel teatro del Pacifico sud-occidentale durante la seconda guerra mondiale.
In una serie di attacchi anfibi condotti in vari punti tra il 1º maggio e il 21 luglio 1945, il I Corpo d'armata australiano, al comando del tenente generale Leslie Morshead, attaccò le guarnigioni giapponesi che occupavano la grande isola del Borneo; forze aeronavali della 7ª Flotta statunitense comandata dall'Ammiraglio Thomas Kinkaid, della First Tactical Air Force australiana e la Thirteenth Air Force statunitense appoggiarono le azioni delle truppe di Moeshead durante la campagna. Le forze imperiali giapponesi nel sud e nell'est dell'isola erano al comando del viceammiraglio Michiaki Kamada e nel nord-ovest del tenente generale Masao Baba, comandante della 37ª Armata.
La campagna portò alla cattura di importanti basi navali e aeree nella zona di Tarakan, del Brunei, del Sarawak e attorno a Balikpapan, come pure degli strategici impianti petroliferi e di produzione della gomma qui situati e alla liberazione di diversi prigionieri di guerra alleati detenuti nei campi dell'isola. A dispetto di questi obiettivi raggiunti, tuttavia, la campagna è stata fortemente criticata come un grosso spreco di risorse e vite umane, vista l'ormai disperata situazione strategica del Giappone e lo stato di isolamento dalla madrepatria delle forze nipponiche nel Borneo, ormai tagliate fuori da qualsiasi ruolo attivo nel conflitto.