Campagna del Caucaso

Disambiguazione – Se stai cercando la campagna militare della guerra ottomano-persiana (1730-1735), vedi Campagna del Caucaso (1735).
Disambiguazione – Se stai cercando altri significati, vedi Guerra del Caucaso.
Campagna del Caucaso
parte del Teatro mediorientale della prima guerra mondiale
Limite dell'avanzata russa nel Caucaso (1916)[1]
Data29 ottobre 1914 – 30 ottobre 1918
LuogoCaucaso, Anatolia orientale
Esito
Schieramenti
Comandanti
Effettivi
Russia (bandiera) Impero russo:

1914: 160.000[2]
1916: 702.000[2]

Totale: 1.000.000[3]
308.660 uomini
Germania (bandiera) 1918: 3.000
Perdite
Russia (bandiera) 140.000+ perdite (fino a settembre 1916)[4][5]
Regno Unito (bandiera) 200+[6]
300.000 perdite (fino a marzo 1917)[7]
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La campagna del Caucaso comprende l'insieme degli eventi accaduti sul fronte del Caucaso durante la prima guerra mondiale, eventi che coinvolsero in primo luogo dapprima l'Impero ottomano e l'Impero russo, e poi, dopo la dissoluzione dell'Impero russo nel 1917, anche la Prima Repubblica di Armenia, la Dittatura Centrocaspiana e l'Impero britannico. La campagna del Caucaso può essere considerata sia come una parte del teatro di guerra del Medio Oriente sia, in alternativa, come parte del Fronte del Caucaso. Lo svolgimento della campagna interessò un'area molto vasta che si estendeva dalla catena del Caucaso all'Anatolia Orientale, un'area che comprendeva anche Trebisonda, Bitlis, Muş e Van. Accanto al conflitto principale, combattuto su terra, vi furono anche attacchi della Marina Russa nella regione del Mar Nero dell'Impero ottomano.

Durante il 1915 ed il 1916 i russi avanzarono in profondità nel territorio ottomano, ma le offensive russe sul Caucaso terminarono a causa degli eventi legati alla Rivoluzione russa, cominciata il 3 febbraio 1917, visto che i reparti dell'Armata del Caucaso abbandonarono le posizioni sul fronte. Le truppe ottomane, pesantemente logorate da oltre due anni di guerra, inizialmente non furono in grado di approfittare del vuoto lasciato dai russi.

La fine dell'Impero russo portò con sé la nascita di nuove entità politiche indipendenti nei territori della ex Transcaucasia russa, dapprima il Comitato speciale per la Transcaucasia e poi la Repubblica Federale Democratica Transcaucasica, che ebbe breve vita e si divise in tre repubbliche democratiche indipendenti (Armenia, Georgia e Azerbaigian).

Il conflitto con gli ottomani non era tuttavia terminato, pertanto, al fine di contrastare la probabile controffensiva del nemico, furono create dalle unità militari appartenenti agli stati di nuova formazione, unità che comprendevano anche gli irregolari ed i volontari armeni, veterani della campagna del Caucaso. Durante il 1918 dal caos politico-militare che stava sconvolgendo la Russia sorsero anche altri stati indipendenti, fra cui la Dittatura Centrocaspiana e la Repubblica dell'Armenia montanara.

Inoltre cambiarono le alleanze sul campo di battaglia e giunsero nella regione forze militari schierate dalle grandi potenze i cui interessi strategici passavano per il Caucaso, per esempio la Dunsterforce britannica.

Non esiste una data unica per la fine della campagna: il conflitto fra l'Impero ottomano e l'Impero russo, si concluse con il trattato di Brest-Litovsk del 3 marzo 1918, mentre lo scontro fra l'Impero ottomano e la Prima Repubblica di Armenia terminò con il trattato di Batumi del 4 giugno 1918. Anche le altre repubbliche indipendenti firmarono dei trattati di pace con gli ottomani.

Le forze turche rimasero impegnate nella guerra contro la Dittatura Centrocaspiana, la Repubblica dell'Armenia montanara e la Dunsterforce britannica fino alla firma dell'armistizio di Mudros del 30 ottobre 1918. I turchi avevano riconquistato dalla Russia tutti i territori che avevano perso nell'Anatolia Orientale.

  1. ^ Estratta da Pollard.
  2. ^ a b (EN) Kate Fleet, Suraiya Faroqhi e Reşat Kasaba, Turkey in the Modern World, The Cambridge History of Turkey, vol. 4, Cambridge University Press, 2006, p. 94, ISBN 0-521-62096-1.
  3. ^ Erickson 2007, p. 154.
  4. ^ Allen e Muratoff, p. 439. Le "perdite" dell'Armata del Caucaso per giugno-settembre 1916 vengono stimate in 50.000 unità, incluse quelle di Barato, che furono soprattutto per malattia.
  5. ^ Si osservino le cifre citate nelle seguenti nelle battaglie al di fuori del periodo giugno-settembre 1916: Offensiva Bergmann (7.000), battaglia di Sarıkamış (28.000), battaglia di Manzicerta (7.000-10.000), battaglia di Kara Killisse (8.000), offensiva di Erzurum (21.000+) e la battaglia di Erzincan (~17.000).
  6. ^ (EN) Statistics of the Military Effort of the British Empire, London, HMSO, 1920, p. 778. Note: Solo per la British Indian Army. Dettaglia per il personale della British Indian Army in Dunsterforce: ufficiali sconosciuti, 158 di altro rango e 23 civili (famigliari di militari) morti per ogni causa. Numero di civili e di ufficiali feriti sconosciuto, 15 feriti di altri ranghi.
  7. ^ Allen e Muratoff, p. 439. Sono incluse le perdite per malattia e diserzione.

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