Campagna di Siria (1941) parte del teatro del Medio Oriente della Seconda guerra mondiale | |||
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Soldati australiani a Sidone, in Libano | |||
Data | 8 giugno - 14 luglio 1941 | ||
Luogo | Siria e Libano | ||
Esito | Vittoria alleata | ||
Schieramenti | |||
Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Perdite | |||
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Fonti nel corpo della voce | |||
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La campagna di Siria, ufficialmente operazione Exporter, vide l'invasione della Siria e del Libano da parte degli Alleati, durante la seconda guerra mondiale, tra l'8 giugno e il 14 luglio 1941.
Il mandato francese della Siria e del Libano godeva di autonomia sin dal 1936, quando la ricevette dalla Francia e in cambio diede il permesso di mantenere delle forze armate nella regione. Con la caduta della Francia, il loro controllo passò al Governo di Vichy, fantoccio della Germania. Allo scoppio della guerra anglo-irachena, che seguì il colpo di Stato in Iraq del 1941, i britannici decisero di invadere la Siria e il Libano, per impedire che i tedeschi usassero le basi di Vichy per dare supporto agli iracheni o attaccare l'Egitto, già stretto nella morsa tra le truppe italiane del Nordafrica e dell'Africa Orientale.
I soldati di Vichy si difesero con vigore, tuttavia, il 10 luglio, con la 21ª Brigata australiana oramai alle porte di Beirut, i francesi chiesero l'armistizio. Dalla mezzanotte del 12 luglio, le ostilità cessarono e il 14 venne firmato ufficialmente l'Armistizio di San Giovanni d'Acri, poco fuori della città di Acri.[1]