Campagne germanico-sarmatiche di Costantino parte delle guerre romano-germaniche | |||
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L'imperatore Costantino I | |||
Data | 306 - 336 | ||
Luogo | Limes settentrionale renano-danubiano | ||
Esito | Vittoria romana e riconquista di tutti i territori occupati al tempo dell'imperatore Traiano[1] | ||
Schieramenti | |||
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Comandanti | |||
Effettivi | |||
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Voci di battaglie presenti su Wikipedia | |||
Le campagne germanico-sarmatiche di Costantino furono combattute dall'imperatore romano Costantino I contro le vicine popolazioni germaniche di Franchi, Alamanni e Goti, oltre a quelle sarmatiche degli Iazigi, lungo l'intero sistema difensivo settentrionale a protezione dei confini imperiali, tra il 306 ed il 336.
Vale la pena ricordare che, una volta giunto alla guida delle province occidentali del limes renano (nel 306), in seguito alla morte del padre Costanzo Cloro (Augusto d'Occidente), concentrò i suoi sforzi iniziali nel combattere e difendere questo tratto di frontiera contro le popolazioni germaniche di Franchi ed Alemanni, facendo così di Augusta Treverorum la sua prima capitale. Sconfitto l'usurpatore Massenzio nel 312 grazie alla determinante battaglia a Roma presso il ponte Milvio,[2] anche tutta l'Italia passò sotto il suo controllo, e Costantino divenne così unico augusto in Occidente.
Nel febbraio del 313 Costantino I (che aveva trascorso l'inverno a Roma), strinse un'alleanza con Licino, rafforzata dal matrimonio di quest'ultimo con la sorella del primo, Flavia Giulia Costanza.[3] Ma quest'alleanza durò solo pochi anni, poiché già nel 316 i due augusti entrarono in conflitto. Costantino ebbe la meglio su Licinio, che fu costretto a cedere a Costantino l'Illirico,[4] non invece la Tracia.[4] Costantino avanzava con i suoi possedimenti territoriali sempre più verso est, trovandosi ora a dover difendere anche l'importante settore strategico del limes sarmaticus (dal 317).
Negli anni successivi Costantino si concentrò maggiormente lungo il medio limes danubiano, combattendo soprattutto contro i Sarmati del tratto di limes pannonicus,[5] soggiornando spesso a Sirmium quasi ininterrottamente fino al 324 (anno in cui le sue armate mossero contro Licinio), facendone la propria capitale[6] insieme a Serdica[7] Nel corso di questi anni, Costantino si dimostrò ancora una volta molto attivo militarmente, viaggiando lungo l'intero limes dei territori appena acquisiti. Poi dal 320 affidò al figlio primogenito, Crispo, affiancato da un prefetto, il comando militare della Gallia.
Quando seppe che un esercito di Goti[8] aveva attraversato il Danubio per devastare i territori romani di Mesia inferiore e Tracia, che appartenevano all'altro augusto Licinio,[9] lasciò il suo quartier generale di Tessalonica[10] e si apprestò a marciare contro di loro (nel 323). Il fatto però di aver sconfinato, attaccando il nemico nella parte d'impero romano non di sua competenza, scatenò l'ultima fase della guerra civile tra i due augusti, che portò alla sconfitta definitiva di Licinio ed alla consacrazione di Costantino quale unico Imperatore romano.[11]
L'ultima fase del suo regno, fino alla morte (avvenuta nel 337), vide l'imperatore cristiano consolidare l'intero sistema difensivo lungo i tratti renano e danubiano ed ottenendo importanti successi militari che portarono a "controllare" buona parte di quei territori ex-romani, che erano stati abbandonati da Gallieno ed Aureliano: dall'Alamannia (Agri decumates), alla Sarmatia (piana meridionale del Tibisco, ovvero il Banato) fino alla Gothia (Oltenia e Valacchia). E sempre a partire da questi anni, Costantino continuò ad utilizzare quali sue residenze imperiali preferite Serdica, Sirmium e Tessalonica, oltre alla dioclezianea Nicomedia.
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