Il magnetismo terrestre è un fenomeno fisico naturale presente sul pianeta Terra, assimilabile al campo magnetico generato da un dipolo magnetico con poli magnetici non coincidenti con quelli geografici e non statici, e con asse inclinato di 9,34° rispetto all'asse di rotazione terrestre[senza fonte]. L'intensità del campo geomagnetico sulla superficie terrestre varia da 25 a 65 microtesla (o da 0.25 a 0.65 gauss).[1] Anche altri corpi celesti, come il Sole o Giove, generano un loro campo magnetico. Le ipotesi sulle origini di questo campo sono numerose, ma oggi le teorie sono orientate verso un modello analogo a quello di una dinamo ad autoeccitazione.
Primo campo terrestre ad essere teorizzato e descritto, la sua scoperta è attribuita alle osservazioni di Pierre de Maricourt, riportate nella sua Epistola de magnete (Lettera sul magnete) del 1269. La sua formazione viene datata a 4 miliardi di anni fa[2]. Causa numerosi effetti facilmente sperimentabili, ad esempio l'aurora polare è generata dall'interazione tra il vento solare e la magnetosfera. Il magnetismo terrestre ha inoltre una notevole importanza per la vita sulla Terra: esso si estende per svariate decine di migliaia di chilometri nello spazio, formando una zona chiamata magnetosfera, la cui presenza genera una sorta di "scudo" elettromagnetico che devia i raggi cosmici e tutte le particelle cariche, azzerando quasi completamente la quantità che raggiunge il suolo dando origine alle fasce di Van Allen.