Cangrande I Della Scala | |
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Ritratto settecentesco di Cangrande I della Scala | |
Signore di Verona | |
In carica | 1308 – 1329 |
Predecessore | Alboino della Scala |
Successore | Alberto II della Scala e Mastino II della Scala |
Nome completo | Can Francesco della Scala |
Altri titoli | Vicario Imperiale di Verona e Vicenza |
Nascita | Verona, 9 marzo 1291 |
Morte | Treviso, 22 luglio 1329 (38 anni) |
Luogo di sepoltura | Arche scaligere |
Padre | Alberto I della Scala |
Madre | Verde di Salizzole |
Consorte | Giovanna di Svevia |
Figli | illegittimi Gilberto Bartolomeo Francesco Margherita Franceschina Lucia Cagnola Giustina Alboino |
Religione | Cattolicesimo |
Cangrande I della Scala | |
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Il viso della statua equestre di Cangrande (1340-1350 circa) | |
Soprannome | Canis magnus |
Nascita | Verona, 9 marzo 1291 |
Morte | Treviso, 22 luglio 1329 |
Cause della morte | Malattia genetica e/o probabile avvelenamento[1] |
Luogo di sepoltura | Arche scaligere |
Etnia | Italiana |
Religione | Cattolicesimo |
Dati militari | |
Paese servito | Signori di Verona |
Anni di servizio | 1307 - 1329[2] |
Grado | Condottiero di compagnia di ventura |
Ferite | Assedio di Padova (26 agosto 1320) |
Guerre | |
Battaglie |
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Can Francesco della Scala detto Cangrande I (Verona, 9 marzo 1291 – Treviso, 22 luglio 1329) è stato un condottiero italiano, signore di Verona e vicario imperiale. Il soprannome è anche scritto Can Grande.[3]
Figlio di Alberto I della Scala e di Verde di Salizzole, è l'esponente più conosciuto, amato e celebrato della dinastia scaligera. Signore di Verona dal 1308 al 1311 insieme al fratello Alboino e da solo dallo stesso anno (1311) fino alla sua morte (1329), consolidò il potere della sua famiglia ed espanse quello della sua città fino a divenire, grazie ai suoi successi, guida della fazione ghibellina.
Cangrande non fu solo un abile conquistatore, ma anche uno scaltro politico, un accorto amministratore e un generoso mecenate, noto infatti anche perché fu amico e protettore di Dante Alighieri (che, in una lettera, gli dedicò l'ultima cantica della Divina Commedia). Tra i suoi amici si annovera anche Spinetta Malaspina il Grande di Fosdinovo.