Cannibal Holocaust è un film italiano del 1980 diretto da Ruggero Deodato.
È uno dei più famosi e controversi film del genere cannibal,[1] molto in voga in quegli anni. Alla sua uscita generò subito grandi polemiche, per le uccisioni di animali rappresentate sullo schermo (giudicate da molti autentiche) e per l'impressionante realismo delle sue scene. Venne per questo additato come snuff movie e fu intentata una causa contro il regista.[1] Il film rafforzò la fama di Deodato come autore estremo, dopo il precedente Ultimo mondo cannibale, e gli valse l'appellativo di Monsieur Cannibal, datogli dai francesi.[1]
Nonostante le controversie, Cannibal Holocaust è considerato da molti un'interessante e cruda analisi della società contemporanea, nonché un lucido atto d'accusa contro i mass media, diversi anni prima di Assassini nati - Natural Born Killers.[2] Già dalle prime sequenze, Deodato fa capire quali siano nella sua visione i veri selvaggi (mentre un reporter alla TV parla delle tribù cannibali, le immagini mostrano scene di vita in una città moderna quale New York).[1]
È stato il primo vero film horror a sfruttare la tecnica del "found footage", ovvero l'utilizzo di alcune scene filmate attraverso una cinepresa amatoriale che segue i protagonisti nel loro viaggio.
Il film è stato trasmesso in televisione su Italia 7, a fine anni novanta, in una versione tagliata,[3] a causa del divieto per i minori di 18 anni. È stato proiettato alla Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia del 2004, nell'ambito della rassegna Italian Kings of the B's.