La canonizzazione è la dichiarazione ufficiale della santità di una persona defunta da parte di una confessione cattolica o ortodossa.[1] Emettendo questa dichiarazione, si proclama che quella persona si trova in Paradiso e in più, rispetto alla semplice beatificazione, se ne permette la venerazione come santo nella Chiesa universale, mentre con il processo di beatificazione se ne permette la venerazione nelle Chiese particolari.
È una consuetudine in uso presso la Chiesa cattolica, incluse le Chiese di rito orientale, e la Chiesa ortodossa. La Chiesa anglicana non usa la canonizzazione (unica eccezione in tutta la sua storia è la canonizzazione di Carlo I d'Inghilterra). Le altre chiese protestanti, invece, rifiutano il concetto stesso di una canonizzazione pronunciata da una qualsiasi autorità ecclesiale: secondo queste confessioni, il destino delle persone è conosciuto soltanto da Dio, e la parola santo viene utilizzata in riferimento al credente che "soltanto per grazia" ha ricevuto il dono della fede e della salvezza, non a una persona che si troverebbe già in Paradiso.
Nella Chiesa cattolica, la canonizzazione avviene al termine di un'apposita procedura, che dura in genere vari anni, chiamata processo di canonizzazione (o processo canonico). Tra le altre cose, negli ultimi decenni, è richiesto che vengano riconosciuti dei miracoli attribuiti all'intercessione della persona oggetto del processo. La decisione finale sulla canonizzazione è in ogni caso riservata al papa, che sancisce formalmente la conclusione positiva del processo canonico attraverso un atto pontificio. Il Sommo Pontefice e l'intero processo di canonizzazione non determinano se una persona sia santa, non ne "causano la santità", bensì accertano che essa sia morta in tale stato e faccia quindi parte della Comunione dei santi.
I tempi di canonizzazione sono estremamente variabili: se Pier Damiani fu canonizzato 756 anni dopo la morte, Antonio di Padova fu elevato alla gloria degli altari solamente 352 giorni dopo il decesso, mentre l'intero processo di canonizzazione di Pietro da Verona durò appena 337 giorni.[2]