Capability Maturity Model

Capability Maturity Model Integration (CMMI) è un approccio al miglioramento dei processi il cui obiettivo è di aiutare un'organizzazione a migliorare le sue prestazioni. Il CMMI può essere usato per guidare il miglioramento dei processi all'interno di un progetto, una divisione o un'intera organizzazione. La versione supportata è la 1.3.

Nel software engineering e in generale in tutti i casi in cui si vogliono rivedere i processi organizzativi, il CMMI è un approccio al miglioramento dei processi che fornisce alle organizzazioni gli elementi essenziali per un efficace miglioramento dei processi. CMMI è un marchio registrato negli USA dalla Carnegie Mellon University.

Secondo il Software Engineering Institute (SEI, 2008), il CMMI aiuta a "integrare funzioni organizzative che tradizionalmente erano separate, definire obiettivi e priorità per il miglioramento dei processi, fornire una guida per la qualità dei processi e fornire un punto di riferimento per la valutazione dei processi attuali."[1]

Il Capability Maturity Model Integration è l'erede del CMM, sviluppato dal 1987 al 1997. Nel 2002 fu resa disponibile la versione 1.1, seguita dalla 1.2 nell'agosto 2006 e dalla 1.3 nel novembre 2010. Il CMMI è un framework metodologico integrato di modelli CMM; si propone di integrare i molteplici modelli CMM sviluppati per settore e comparto industriale, al prezzo di una maggiore generalità.

Il CMMI fu promosso dall'Ufficio del Segretario della Difesa USA (OSD), dal SEI, dall'Associazione Industriale per la Difesa Nazionale (NDIA).

Il CMMI è un modello che indica ventidue Aree di processi aziendali (Process area) strutturate su cinque livelli, ognuna con i propri obiettivi generici (Generic Goal) e specifici (Specific Goal). Gli obiettivi generici e specifici sono implementati da una sequenza temporale di attività generiche (Generic practice) e specifiche (specific practice), che hanno determinate tipologie di output (tipical work product).

A loro volta, le attività vengono in alcuni casi dettagliate in una sequenza di secondo livello di sub-attività generiche (generic sub-practice) e specifiche (specific sub-practice).

La generica azienda deve classificare i suoi processi secondo le Process Area indicate nel CMMI per condurre un'analisi dei divari fra la situazione attuale e il "to-be" indicato.

Il SEI ha concesso la certificazione CMMI ai processi di varie di aziende in tutto il mondo[2]. Si tratta di aziende informatiche delle quali sono stati certificati i processi di ingegneria del software. Fra queste, una decina di aziende indiane; in Italia, per prima la IBM.

La certificazione CMMI ha una durata di tre anni, dopodiché l'azienda deve chiederne il rinnovo, per il quale deve ovviamente sottoporsi a nuovo esame da parte del CMMI Institute.

Nel 2013 la Carnegie Mellon University ha istituito[3] il CMMI Institute, che si occupa di fornire le certificazioni CMMI.

Le aziende certificate spesso forniscono consulenza e formazione per raggiungere tale obiettivo.

Non esiste ancora una traduzione in italiano del Capability Maturity Model.

  1. ^ CMMI Overview. Software Engineering Institute.
  2. ^ (EN) Published Appraisal Results, su sas.cmmiinstitute.com. URL consultato il 23 maggio 2024 (archiviato dall'url originale il 4 gennaio 2017).
  3. ^ CMMI Services To Be Provided Through New CMMI Institute, su sei.cmu.edu.

Developed by StudentB