La carestia nordcoreana (in coreano: 조선기근) colpì il paese dal 1994 al 1998[1] nell'insieme della crisi economica nota come la Marcia ardua o la Marcia della sofferenza[2] (고난의 행군).
La carestia venne provocata da vari fattori, tra cui la perdita del supporto sovietico dopo lo scioglimento dell'URSS che portò ad un crollo della produzione di cibo e di importazioni. La crisi venne esacerbata da alluvioni e siccità, ed il governo nordcoreano con il suo sistema di pianificazione economica si dimostrò troppo inflessibile per arginare concretamente il disastro.[1][2] Le stime delle vittime sono molto variabili: su una popolazione di circa 22 milioni di abitanti, un numero di nordcoreani compreso tra i 240 000 e i 600 000 muore a causa di inedia o di malattie legate alla malnutrizione, con un picco di decessi nel 1997.[3][4] Un censimento del 2011 fatto dal Ufficio del censimento degli Stati Uniti stima il numero per eccesso di morti tra il 1993 ed il 2000 dai 500 000 a 600 000 civili.[5]