Carlo Alberto di Savoia

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Carlo Alberto di Savoia
Carlo Alberto di Savoia ritratto tra il 1830 e il 1835
Re di Sardegna
Stemma
Stemma
In carica27 aprile 1831
24 marzo 1849
Investitura27 aprile 1831
PredecessoreCarlo Felice
SuccessoreVittorio Emanuele II
Principe di Carignano
In carica16 agosto 1800
27 aprile 1831
PredecessoreCarlo Emanuele
SuccessoreEugenio di Savoia (nel 1834)
Nome completoCarlo Alberto Emanuele Vittorio Maria Clemente Saverio di Savoia-Carignano
Altri titoliRe di Cipro
Re di Gerusalemme
Principe di Carignano
Principe di Piemonte
Duca di Savoia
Duca di Genova
Conte di Barge
Custode della Sacra Sindone
Marchese di Racconigi e Busca con Cavallermaggiore, Villafranca, Vigone, Barge, Caselle, Roccavione, Peveragno e Boves
NascitaTorino, 2 ottobre 1798
MortePorto, 28 luglio 1849 (50 anni)
SepolturaCripta reale di Superga
Casa realeCasa Savoia
DinastiaSavoia-Carignano
PadreCarlo Emanuele di Savoia-Carignano
MadreMaria Cristina di Sassonia
ConsorteMaria Teresa di Toscana
FigliVittorio Emanuele
Ferdinando
ReligioneCattolicesimo

Carlo Alberto di Savoia-Carignano (Carlo Alberto Emanuele Vittorio Maria Clemente Saverio di Savoia-Carignano; Torino, 2 ottobre 1798Porto, 28 luglio 1849) è stato Re di Sardegna dal 27 aprile 1831 al 23 marzo 1849, e sovrano degli stati sabaudi, retti in unione personale e poi uniti con la fusione perfetta del 1847.

Durante il periodo napoleonico visse in Francia dove acquisì un'educazione liberale. Come principe di Carignano nel 1821 diede e poi ritirò l'appoggio ai congiurati che volevano imporre la costituzione al re di Sardegna Vittorio Emanuele I. Divenne conservatore e partecipò alla spedizione legittimista contro i liberali spagnoli del 1823. Pur non destinato al trono, diventò re dello Stato sabaudo nel 1831, alla morte dello zio Carlo Felice che non aveva eredi.

Da sovrano, dopo un primo periodo conservatore durante il quale appoggiò vari movimenti legittimisti d'Europa, nel 1848 aderì all'idea di un'Italia federata guidata dal Papa (neoguelfismo) e libera dagli Asburgo. Nello stesso anno concesse lo Statuto, la carta costituzionale che sarebbe rimasta in vigore (prima nel Regno di Sardegna e poi nel Regno d'Italia) fino al 1947.

Guidò le forze che portarono alla prima guerra di indipendenza contro l'Austria ma, abbandonato da papa Pio IX e dal re Ferdinando II delle Due Sicilie, nel 1849 fu sconfitto e abdicò in favore del figlio Vittorio Emanuele. Morì in esilio qualche mese dopo nella città portoghese di Oporto. Il suo tentativo di liberare l'Italia settentrionale dall'Austria rappresentò il primo sforzo dei Savoia di mutare gli equilibri della penisola dettati dal Congresso di Vienna. L'opera sarà ripresa con successo dal figlio Vittorio Emanuele, che diverrà il primo re d'Italia.


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