Carlo Vincenzo Ferrero d'Ormea | |
---|---|
Ritratto di Carlo Vincenzo Ferrero d'Ormea | |
Gran Cancelliere del Regno di Sardegna | |
Durata mandato | 12 febbraio 1742 – 29 maggio 1745 |
Monarca | Carlo Emanuele III di Savoia |
Predecessore | Giovanni Cristoforo Zoppi |
Successore | Giuseppe Osorio Alarcòn |
Dati generali | |
Prefisso onorifico | marchese d'Ormea |
Carlo Vincenzo Ferrero, marchese d'Ormea (Mondovì, 5 aprile 1680 – Torino, 29 maggio 1745), è stato un nobile e politico italiano, denominato anche "il Cavour del '700", fu la figura di governo di maggior rilievo del Regno di Sardegna nel corso del XVIII secolo.
Si mise in luce nell'amministrazione provinciale. Generale delle finanze nel 1717, fu nel 1720 l'autore della riforma del catasto. Svolse un'importante azione diplomatica con lo Stato della Chiesa che portò ai concordati del 1727 e del 1741, al riconoscimento dei Savoia come re di Sardegna e al privilegio di un cardinale di corona (il primo eletto con tale privilegio fu il suo cugino Carlo Vincenzo Maria Ferrero). Un altro successo diplomatico fu la ripresa delle relazioni del Piemonte con la Repubblica di Venezia.
Primo segretario di stato all'Interno nel 1730, nel settembre 1731 la sua inflessibilità fu cruciale nella gestione della crisi causata dal tentativo di tornare sul trono di Vittorio Amedeo II. Carlo Emanuele III, avuta in questo frangente prova di fedeltà, si affidò interamente a lui nei primi anni del suo regno e lo nominò primo ministro di stato agli Esteri, carica che l'Ormea cumulò a quella degli Interni.
Fu l'autore delle alleanze strette per la guerra di successione Polacca e di quella Austriaca. In occasione di quest'ultima diede forma alla "convenzione provvisionale", ammirata dai contemporanei come un capolavoro di diplomazia.[1]
Nel 1742 fu nominato Gran Cancelliere, massima carica del Regno di Sardegna. Alla morte del cugino Ferrero Thaon, fu ventilata l'ipotesi di nominare l'Ormea come nuovo cardinale di corona; tuttavia, il progetto non andò in porto e, nel frattempo, la sua salute cominciava a declinare. Il marchese d'Ormea si spense a Torino il 29 maggio 1745.