Caso del sangue infetto in Italia

Il caso del sangue infetto in Italia è stata una vicenda sviluppatasi dagli anni settanta agli anni novanta che ha visto la somministrazione di sangue e plasma non testati per la presenza dei virus delle epatiti virali (HBV e HCV) e dell'HIV, evento simile a quello degli emoderivati infetti.

La maggioranza dei contagi è avvenuta tra i malati talassemici ed emofilici, costretti a effettuare periodiche trasfusioni prima della formulazione degli specifici farmaci emoderivati. Inoltre, molti contagi si sono verificati in trasfusi occasionali nel corso di interventi chirurgici o nel caso di emorragie.


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