Cassini–Huygens | |||||
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Immagine del veicolo | |||||
Dati della missione | |||||
Operatore | ASI ESA NASA | ||||
NSSDC ID | 1997-061A | ||||
SCN | 25008 | ||||
Destinazione | Saturno | ||||
Esito | successo (distruzione programmata della sonda Cassini nell'atmosfera di Saturno, spegnimento programmato del lander Huygens sulla superficie di Titano) | ||||
Vettore | Titan IV-B/Centaur | ||||
Lancio | 15 ottobre 1997 | ||||
Luogo lancio | Cape Canaveral (USA) | ||||
Fine operatività | 15 settembre 2017, 11:55:46 UTC - ricezione ultimo segnale e fine missione | ||||
Durata | 19 anni e 335 giorni 13 anni e 11 mesi (da Saturno) | ||||
Proprietà del veicolo spaziale | |||||
Potenza | 885 W (inizio missione) 663 watt (fine missione) | ||||
Massa | 2523 kg | ||||
Costruttore | JPL (Cassini) Thales Alenia Space (Huygens) | ||||
Parametri orbitali | |||||
Data inserimento orbita | 1 luglio 2004 | ||||
Sito ufficiale | |||||
Programma Flagship | |||||
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Cassini–Huygens è stata una missione robotica interplanetaria congiunta NASA/ESA/ASI, lanciata il 15 ottobre 1997 con il compito di studiare il sistema di Saturno, comprese le sue lune e i suoi anelli. La sonda si componeva di due elementi: l'orbiter Cassini della NASA e il lander Huygens dell'ESA. Prima di raggiungere Saturno, la sonda ha effettuato un flyby di Venere (ad aprile 1998 e a luglio 1999), della Terra (agosto 1999), dell'asteroide 2685 Masursky e di Giove (dicembre 2000), mentre l'inserimento nell'orbita di Saturno è avvenuto il 1 luglio 2004[1]. La missione è terminata il 15 settembre 2017 quando la sonda è stata inviata nell'atmosfera superiore di Saturno ed è stata distrutta[2][3] per evitare ogni rischio di contaminazione delle lune di Saturno da parte di microrganismi terrestri eventualmente presenti sulla sonda[4][5].
Cassini è stata la prima sonda ad essere entrata nell'orbita di Saturno e solo la quarta ad averlo visitato (prima della Cassini erano già passate la Pioneer 11 e le Voyager 1 e 2). Il lander Huygens ha viaggiato assieme alla sonda Cassini fino al 25 dicembre 2004, quando si è separato da quest'ultima per atterrare su Titano il 14 gennaio 2005. Sulla superficie, il modulo ha trasmesso dati per 90 minuti.
Al termine della missione, la sonda Cassini ha compiuto una serie di passaggi spettacolari e rischiosi tra Saturno e i suoi anelli interni, per ottenere ulteriori dati scientifici prima del termine della missione[6]. Quest'ultima fase della missione è stata chiamata Grand Finale.
La missione ha avuto un successo ben oltre le aspettative, rivoluzionando le conoscenze del sistema di Saturno[7], tra cui i suoi satelliti e gli anelli.
Originariamente pianificata come una missione di quattro anni, dal giugno 2004 a maggio 2008, essa è stata estesa una prima volta fino a settembre 2010 (Cassini Equinox Mission) e successivamente di altri sette anni (Cassini Solstice Mission).
L'orbiter Cassini prende il nome dall'astronomo italiano Giovanni Domenico Cassini che, verso la fine del Seicento, scoprì quattro satelliti e la divisione degli anelli che porta il suo nome. Il lander Huygens prende il nome dall'astronomo olandese del XVII secolo Christiaan Huygens che, utilizzando il proprio telescopio, scoprì Titano.[8]
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