Caterina II di Russia (in russo Екатери́на II Алексе́евна?, Ekaterina II Alekseevna; Stettino, 2 maggio 1729 – San Pietroburgo, 17 novembre 1796) conosciuta come Caterina la Grande, fu imperatrice di Russia dal 1762 alla morte. Fu uno dei più significativi esempi di dispotismo illuminato.
Nata a Stettino come Sofia Federica Augusta di Anhalt-Zerbst, figlia del principe Cristiano Augusto, sovrano del Principato di Anhalt-Zerbst, venne data in sposa, sedicenne, all'erede al trono dell'impero russo, il granduca Pietro Fëdorovič, futuro Pietro III di Russia. Con un colpo di Stato detronizzò il marito alla fine della guerra dei sette anni. Sotto il suo regno l'Impero russo accrebbe la sua potenza e visse uno dei periodi di maggior riconoscimento a livello europeo.
Volendo applicare al suo metodo di governo i principi illuministi, di cui era seguace, Caterina incominciò con la redazione di un nuovo codice ispirato alle idee degli enciclopedisti. Con i propri favoriti, in particolare Grigorij Orlov e a Grigorij Potëmkin, ma anche i generali di grande successo Pëtr Rumjancev e Aleksandr Suvorov, e ammiragli come Fëdor Ušakov, espanse rapidamente l'egemonia russa: a ovest vi fu l'annessione del territorio maggiore, ottenuto dallo smembramento della Confederazione polacco-lituana; in seguito alle guerre russo-turche occupò la Crimea; all'estremo est incominciò la colonizzazione dell'Alaska.
Ammiratrice di Pietro il Grande, Caterina continuò a modernizzare la Russia occidentale secondo le idee dell'assolutismo illuminato: si interessò ai problemi dell'istruzione, fondando il primo istituto di istruzione superiore femminile in Europa, delle finanze e della creazione di nuove cittadine fondate su suo ordine. Tuttavia la sua politica comportò un aumento del numero dei servi della gleba, con conseguente malcontento popolare e lo scoppio di numerose rivolte, represse violentemente, come quella guidata dal Pugačëv.
Nonostante queste ambiguità politiche, grazie ai suoi rapporti epistolari e personali con vari filosofi illuministi quali Voltaire e Denis Diderot, che ne elogiarono il governo, il periodo della dominazione di Caterina la Grande è considerato l'età d'oro dell'impero russo. Fu sepolta nella cattedrale di San Pietro e Paolo a San Pietroburgo.