Celadon

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Incensiere in celadon della dinastia coreana di Goryeo (Corea del Sud, Tesoro nazionale n. 95; collezione del Museo nazionale della Corea)

Il celadon è un tipo di ceramica proprio della Cina che si è diffuso in Estremo Oriente, molto popolare nella Corea del periodo Goryeo (918-1392), caratterizzato da una vetrina – cioè un rivestimento vetroso traslucido – di colore verde o blu-grigio (cinese: 青瓷, pinyin: qingci).

Celadon primitivi si trovano in Cina, dove questo tipo di ceramica fu inventato nella regione di Yue, lungo il bacino del Fiume Azzurro.

Il celadon in Asia è particolarmente apprezzato poiché ricorda il colore della giada, pietra sacra per eccellenza. Deve il suo nome al caratteristico colore verde pallido, che in francese è detto appunto céladon e deriva a sua volta dal protagonista del romanzo L'Astrea (1607-1627) di Honoré d'Urfé, il pastore Céladon il cui costume è ornato di nastri di colore verde chiaro.[1] Il romanzo fu pubblicato in un periodo in cui i prodotti in ceramica qingci dei laboratori cinesi di Longquan acquisivano popolarità in Francia; il colore delle ceramiche fu allora paragonato a quello delle vesti di Céladon e tale associazione prese piede nell'uso comune; il termine venne poi assorbito tal quale da varie altre lingue occidentali.

  1. ^ Il nome Céladon deriva dal greco κελάδων, propriamente "il risonante", dal nome di un guerriero nelle Metamorfosi di Ovidio, 5, 144 ds TLL s.v. Vedi Etimologia di céladon sul sito del Centre national de ressources textuelles et lexicales (CNRTL)

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