Il celadon è un tipo di ceramica proprio della Cina che si è diffuso in Estremo Oriente, molto popolare nella Corea del periodo Goryeo (918-1392), caratterizzato da una vetrina – cioè un rivestimento vetroso traslucido – di colore verde o blu-grigio (cinese: 青瓷, pinyin: qingci).
Celadon primitivi si trovano in Cina, dove questo tipo di ceramica fu inventato nella regione di Yue, lungo il bacino del Fiume Azzurro.
Il celadon in Asia è particolarmente apprezzato poiché ricorda il colore della giada, pietra sacra per eccellenza. Deve il suo nome al caratteristico colore verde pallido, che in francese è detto appunto céladon e deriva a sua volta dal protagonista del romanzo L'Astrea (1607-1627) di Honoré d'Urfé, il pastore Céladon il cui costume è ornato di nastri di colore verde chiaro.[1] Il romanzo fu pubblicato in un periodo in cui i prodotti in ceramica qingci dei laboratori cinesi di Longquan acquisivano popolarità in Francia; il colore delle ceramiche fu allora paragonato a quello delle vesti di Céladon e tale associazione prese piede nell'uso comune; il termine venne poi assorbito tal quale da varie altre lingue occidentali.