Il censimento generale della popolazione e delle abitazioni era, in Italia, una rilevazione decennale affidata all'Istituto nazionale di statistica (Istat). Il suo ambito prevedeva la raccolta di informazioni numeriche sulla popolazione residente, sulle abitazioni e sugli edifici. Oltre al conteggio della popolazione doveva analizzare anche i suoi caratteri statistici. In maniera minore era prevista l'analisi della popolazione temporaneamente presente nel Paese, sulla quale si rilevavano solamente informazioni sommarie. Il censimento generale della popolazione si effettuava in Italia ogni dieci anni, nell'anno terminante con 1, con l'eccezione degli anni 1891 (per difficoltà finanziarie) e 1941 (per motivi bellici), mentre ne fu aggiunto uno nel 1936, secondo un programma non mantenuto di rendere le rilevazioni generali a cadenza quinquennale. Dal 1951 il censimento della popolazione è stato aggregato a quello delle abitazioni. Nel 2011 è stato effettuato l'ultimo censimento con cadenza decennale.