Chi Cygni | |
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la posizione di Chi Cygni nella costellazione del Cigno | |
Classificazione | Stella di tipo S |
Classe spettrale | S6 |
Tipo di variabile | Variabile Mira |
Periodo di variabilità | 408,05 giorni |
Distanza dal Sole | 346 anni luce |
Costellazione | Cigno |
Redshift | −0,000006 ± 0,000003[1] |
Coordinate | |
(all'epoca J2000.0) | |
Ascensione retta | 19h 50m 33,9220s[1] |
Declinazione | +32° 54′ 50,610″[1] |
Lat. galattica | 068,5387°[1] |
Long. galattica | +03,2762°[1] |
Dati fisici | |
Raggio medio | 300 R⊙ |
Massa | ? M⊙
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Temperatura superficiale |
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Luminosità | 3000 L⊙
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Metallicità | ? |
Età stimata | ? |
Dati osservativi | |
Magnitudine app. | da 3,62 a 14,20[2] |
Magnitudine ass. | +2,78 |
Parallasse | 9,43 ± 1,36 mas[1] |
Moto proprio | AR: −23,57 ± 0,99 mas/anno Dec: −38,49 ± 0,73 mas/anno[1] |
Velocità radiale | −1,9 ± 0,9 km/s[1] |
Nomenclature alternative | |
Chi Cygni (Chi Cyg / χ Cyg / χ Cygni) è una stella visibile nella costellazione del Cigno. La sua distanza dalla Terra è approssimativamente di 346 anni luce.
Si tratta di una stella variabile di tipo Mira, che mostra una delle maggiori variazioni conosciute della propria magnitudine apparente: infatti essa varia tra il valore +3,62 al suo massimo e +14,20 al minimo;[2] in questa fase la stella quindi risulta visibile solamente con un telescopio di diametro superiore a 30 centimetri. Il periodo della variabilità è pari a 408,05 giorni.
L'astronomo Gottfried Kirch scoprì la sua variabilità nel 1687,[3] quando, nel luglio dello stesso anno, osservò che la stella sembrava "scomparsa" dal cielo notturno, ma che era riapparsa nel mese di ottobre. Di recente, tra il luglio e l'agosto del 2005, χ Cygni ha raggiunto, stando a diverse fonti facenti capo all'AAVSO, la magnitudine apparente di 3,8, che rappresenta il valore massimo di magnitudine raggiunto dalla stella negli ultimi 148 anni.[4]
Con una temperatura effettiva di circa 3000 K, χ Cygni è oltre 3000 volte più luminosa del Sole e possiede un raggio 300 volte maggiore, raffrontabile a quello dell'orbita di Marte.[5]
Le variabili Mira, man mano che procedono nel loro percorso evolutivo, possono convogliare verso la superficie discrete quantità di carbonio dal loro nucleo, aumentando quindi l'abbondanza superficiale di questo elemento a discapito dell'ossigeno. In normali stelle, come il Sole, la percentuale di ossigeno è molto maggiore rispetto a quella del carbonio, mentre in questa classe di stelle peculiari, definite pertanto stelle al carbonio, la proporzione è invertita. χ Cygni, appartenente all'insolita classe spettrale S (S6), mostra proporzioni simili di carbonio e ossigeno e quindi sembra trovarsi a metà strada del tragitto evolutivo che la porterà a diventare stella al carbonio. Il suo spettro evidenzia anche alti contenuti di zirconio.[5]