Ciamuria

Ciamuria
Çamëria
Τσαμουριά
Ciamuria Çamëria Τσαμουριά – Bandiera
Il monte Smolikas
StatiAlbania (bandiera) Albania
Grecia (bandiera) Grecia
TerritorioTutta la regione costiera dell'Epiro, nell'Albania meridionale e nell'attuale Grecia settentrionale
Linguealbanese, neogreco (dal 1913)
Mappa con la regione di Ciamuria

Ciamuria (in albanese Çamëria, in greco Τσαμουριά?, Tsamouriá) è il nome utilizzato per lo più dagli albanesi che ci vivono, per indicare la regione costiera dell'Epiro, oggi tra l'Albania meridionale e prevalentemente nell'attuale Grecia settentrionale.[1][2]

La maggior parte della Ciamuria è divisa oggi tra l'estremità meridionale dell'Albania (distretto di Sarandë), le prefetture greche di Thesprotia e Preveza, e alcuni villaggi nella parte occidentale della prefettura di Ioannina (considerata capitale dell'Albania irredentistica antiturca nel 1897).

Nell'antichità abitata da illiri, fu colonizzata e dominata nei secoli da vari imperi e diverse popolazioni, pur rimanendo abitata da protoalbanesi. Ciamuria era il termine di uso comune degli albanesi durante il dominio ottomano.[3][4] L'etimologia è incerta. Deriva probabilmente dal nome del fiume in albanese Çam (grecizzato in Thiamis) e soprannominato dopo il 1913 in greco Kalamas. Il toponimo è stato utilizzato anche in lingua greca dal XVIII fino alla metà del XX secolo e si trova anche nella letteratura greca. Oggi è obsoleto in greco, ed è utilizzato soprattutto dagli albanesi in quanto è associato con la minoranza albanese çamë ciamuriota. Il termine è in disuso a causa in parte alla sua connotazione irredentista albanese dalla Grecia moderna e poiché i toponimi Epiro e il greco Thesprotia sono ben radicati nella cultura neoellenica.

Il territorio è stato caratterizzato dalla presenza della popolazione albanese di fede musulmana e cristiano-ortodossa, che se pur autoctona e in totale maggioranza, è passata ad esser culturalmente in lentamente minoranza con l'annessione del 1913 alla Grecia moderna, dopo le Guerre balcaniche. Immediatamente dopo questa data, dal 7 marzo 1913 fino al 1922, gli albanesi, specialmente quelli di fede musulmana, con l'accusa d'essere d'etnia "turca", furono espulsi nello scambio di popolazioni tra Grecia e Turchia, senza mai più farne ritorno. Nell'agosto 1945, fino al 1949, con l'accusa d'esser "collaboratori degli italiani fascisti", lo Stato greco ha attuato sistematicamente un genocidio fisico e culturale di tutta la popolazione locale, dai bambini alle donne e agli anziani, con una vera e propria pulizia etnica. Molti albanesi dovettero abbandonare da esuli, verso il moderno confine albanese, la propria casa[5]. Nel settembre 1945 il Congresso della minoranza albanese della Grecia adottò una risoluzione che inviò alla Conferenza dei Ministri degli Esteri degli Stati alleati[6]. Ancora oggi questo triste capitolo della storia albanese, sconosciuto ai più dell'opinione pubblica internazionale, rimane un caso politico e sociale aperto fra i due stati; e a causa della politica interna greca che offusca e/o a tiene fermamente nascosto l'argomento, viene mantenuta ufficialmente lo stato di belligeranza con l'Albania dal secondo conflitto mondiale[7].

  1. ^ Kretsi, Georgia.The Secret Past of the GreekAlbanian Borderlands. Cham Muslim Albanians: Perspectives on a Conflict over Historical Accountability and Current Rights in Ethnologica Balkanica, Vol. 6, p. 172.
  2. ^ Jahrbücher für Geschichte und Kultur Südosteuropas: JGKS, Volumes 4-5 Slavica Verlag, 2002.
  3. ^ Balkan Studies, Hetaireia Makedonikōn Spoudōn. Hidryma Meletōn Cheresonēsou tou Haimou, pubblicato dall'Institute for Balkan Studies, Society for Macedonian Studies nel 1976.
  4. ^ NGL Hammond, Epirus: the Geography, the Ancient Remains, the History and Topography of Epirus and Adjacent Areas, Published by Clarendon P., 1967, p. 31
  5. ^ Esiste a Saranda e in particolar modo a Tirana, dove vive in una zona in particolare, una forte comunità di albanesi esuli dalla Ciamuria che ricordano ancora i gravissimi e tristi fatti subiti e accaduti.
  6. ^ Il congresso, riferendosi alla Carta Atlantica, chiedeva non solo il ritorno degli esuli albanesi nelle loro terre ma anche "[...] assicurare uguali diritti della minoranza albanese in Grecia".
  7. ^ Il 28 agosto 1987 il governo greco decise di revocare la legge marziale contro l'Albania, ma senza pubblicarla sulla gazzetta ufficiale statale.

Developed by StudentB