Cicoria di catalogna frastagliata di Gaeta (puntarelle); Cicoria catalogna di Chioggia | |
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Origini | |
Luogo d'origine | Italia |
Regioni | Lazio Veneto |
Zona di produzione | Formia e Gaeta in provincia di Latina; Chioggia in provincia di Venezia |
Dettagli | |
Categoria | ortofrutticolo |
Riconoscimento | P.A.T. |
Settore | Prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati |
Con cicoria asparago si intende generalmente un insieme di varietà locali afferenti alla specie botanica della cicoria (Cichorium intybus), caratterizzate dallo scapo fiorale edule, che ricorda il turione di asparago, e dal tipico sapore amarognolo. Il termine "cicoria asparago" in realtà è scarsamente usato in favore di termini locali come puntarelle o catalogna o semplicemente cicoria senza altra specificazione.
Ve ne sono due tipi: uno più alto, eretto e amaro, consumato di solito previa cottura senza il caratteristico cespo alla base prodotto in estate con costanti irrigazioni; il secondo, più basso e a costa larga, ha germogli che si sviluppano sulla superficie di un cespo basale centrale. Se non rasata alla base in fase di raccolta, dà origine a ricacci. I germogli, croccanti, anche consumati crudi (spesso con aggiunta di aglio e acciughe sotto sale), sono noti anche come puntarelle (o anche mazzocchio[1]) e considerati un piatto tipico della cucina romana, diffusi anche nella cucina campana. Il cespo può essere lessato e mangiato con poco olio, saltato nell'olio, o costituire l'ingrediente di una ribollita con formaggio e carne di maiale. Tagliato a pezzi e condito con olio, aceto e sale, sostituisce la classica insalata verde di contorno ai secondi piatti. In Puglia sono presenti due importanti varietà locali note come cicoria puntarelle Molfettese e Galatina, della varietà catalogna con cespo molto sviluppato, e una di produzione estiva di cicorie all'acqua o otrantine, senza cespo, dal sapore amarognolo.