Il termine comune indica, dal punto di vista geografico amministrativo, nel linguaggio moderno, alcune entità non coincidenti, ma strettamente collegate. Per comune si può intendere la suddivisione amministrativa territoriale, più precisamente il cosiddetto territorio comunale, i cui confini sono stabiliti dalla legge.
Dal punto di vista del diritto pubblico il comune è un ente territoriale, ovverosia un'entità geografica amministrativa composta dal territorio comunale e dall'ente pubblico, dotato di personalità giuridica, detto anch'esso comune che amministra, per competenza territoriale, e che possiede, almeno in parte, il territorio comunale. Il comune amministratore rappresenta la comunità, ne cura gli interessi e ne promuove lo sviluppo ed è dotato di un certo grado di autonomia amministrativa.[1] Il comune amministratore è l'ente locale più vicino al cittadino comunale (principio di sussidiarietà verticale) dal momento che il comune è anche il centro abitativo nel quale si svolge la vita personale e sociale dei suoi abitanti. Come universalità patrimoniale il comune, inteso come il territorio di proprietà del comune ente locale amministratore, spesso non coincide con il territorio comunale, perché vi possono essere aree demaniali (come per esempio spiagge, boschi, territori montani) di proprietà dello Stato e di varia competenza e amministrazione, per esempio regionale, ma spesso comunale, in genere mista a secondo della materia, ovverosia dell'oggetto e della natura della azione amministrativa da effettuarsi.
Con comune si intende, in modo impreciso, nel linguaggio popolare, anche la città, o il paese, ovverosia il centro abitativo principale del territorio comunale, di norma sede amministrativa del comune, che però è solo una parte del territorio comunale e che nei casi ne lambisca i confini comunali può essere costituita anche dalle porzioni densamente urbanizzate di comuni confinanti.