Comune di Parigi | |
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(dettagli)
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Dati amministrativi | |
Nome completo | La Comune di Parigi |
Nome ufficiale | (FR) La Commune de Paris |
Lingue ufficiali | francese |
Lingue parlate | francese |
Inno | La Marseillaise de la Commune |
Capitale | Parigi[1] |
Politica | |
Forma di Stato | Stato socialista |
Forma di governo | Comune |
Organi deliberativi | Comitato di salute pubblica e Consiglio della Comune |
Nascita | 18 marzo 1871 |
Causa | insurrezione contro il governo repubblicano |
Fine | 28 maggio 1871 |
Causa | Campagna militare della Comune di Parigi |
Territorio e popolazione | |
Bacino geografico | città di Parigi |
Territorio originale | Parigi |
Massima estensione | 105,4 km² nel 1871 |
Popolazione | 1.851.792 nel 1871 |
Economia | |
Valuta | franco francese |
Religione e società | |
Religioni preminenti | cattolicesimo |
Religione di Stato | nessuna |
Religioni minoritarie | ebraismo, ateismo |
Evoluzione storica | |
Preceduto da | Repubblica francese |
Succeduto da | Repubblica francese |
Ora parte di | Francia |
La Comune di Parigi (in francese La Commune de Paris) è la forma di organizzazione autogestionaria, di stampo socialista libertario, che assunse la città di Parigi dal 18 marzo al 28 maggio 1871. È considerata la prima grande esperienza di autogoverno della storia contemporanea.
A seguito delle sconfitte militari sofferte dall'Impero francese nella guerra franco-prussiana, il 4 settembre 1870 la popolazione di Parigi impose la proclamazione della Repubblica, contando di ottenere riforme sociali e la prosecuzione della guerra. Quando il governo provvisorio deluse le sue aspettative e l'Assemblea nazionale, eletta l'8 febbraio 1871, impose la pace e minacciò il ritorno della monarchia, il 18 marzo 1871 Parigi insorse, cacciando il governo Thiers, che aveva tentato di disarmare la città, e il 26 marzo elesse direttamente il governo cittadino, sopprimendo l'istituto parlamentare.
La Comune, che adottò a proprio simbolo la bandiera rossa, eliminò l'esercito permanente e armò i cittadini, stabilì l'istruzione laica e gratuita, rese elettivi e revocabili i magistrati e tutti i funzionari, retribuì i funzionari pubblici e i membri del Consiglio della Comune con salari prossimi a quelli operai, favorì le associazioni dei lavoratori e iniziò l'epurazione degli oppositori, quali i cittadini fedeli al Governo legittimo e i rappresentanti religiosi.
L'opera della Comune fu interrotta dalla reazione del governo e dell'Assemblea nazionale, stabiliti a Versailles. Iniziati i combattimenti nei primi giorni di aprile, l'esercito comandato da Mac-Mahon pose fine all'esperienza della Comune, entrando a Parigi il 21 maggio e massacrando in una settimana almeno 20 000 parigini compromessi con la rivolta durante la cosiddetta semaine sanglante, settimana sanguinosa. Seguirono decine di migliaia di condanne e di deportazioni, mentre migliaia di parigini fuggirono all'estero.