Il termine concepito indica il prodotto del concepimento; viene usato principalmente in campo giuridico, al fine di riconoscere alcuni diritti al concepito, e, in campo bioetico, in relazione soprattutto al tema controverso dell'aborto e della contrapposizione tra il cosiddetto diritto alla nascita e i diritti delle donne alla libera scelta di continuare o interrompere la propria gravidanza.
L'Organizzazione mondiale della sanità fissa l'inizio della gravidanza al momento dell'impianto dell'embrione nell'endometrio della parete uterina.[1]